Mi affacciai sulle scale per salutare mia madre, prima che la campanella segnasse l’ora d’inizio delle lezioni. Come ogni mattina le avevo dato un bacio nell’androne dove mi lasciava senza fretta di andar via, presente fino all’ultimo gradino che mi divideva dal primo piano. Come ogni mattina, quella volta mi ero girata a guardarla per l’ennesimo cenno di mano, quando la vidi, intenta a parlare con qualcuno. Mi sporsi con la curiosità di chi non ha nulla da temere, con l’animo leggero e divertito dal fatto di non esser vista, quando il cuore mi si spezzò di colpo e il tradimento che mi accorsi di subire annullò ogni altra sensazione. Stava parlando con la maestra, quella nuova, quella giovane e bella, quella amica, comprensiva e disponibile, quella a cui avevo confidato il mio segreto.
Entrai in classe con le lacrime agli occhi, sforzandomi di trattenerle per non dar modo a nessuno di scrutarmi. Mi sedetti al mio posto con l’animo pesante e il corpo molle di chi ha faticato in una cava tutto il giorno, da più giorni. Eccola la maestra, la mia amica, la persona a cui avevo detto che pensavo di non essere figlia della famiglia in cui vivevo. Eccola colei a cui avevo spiegato di averlo sempre saputo dai discorsi e dalle domande poste a mia madre dalla gente per strada, quando, immancabilmente, chiedevano se fossi io la bambina che “si erano presi”. “E certo che sono io, non lo vedi come ci sta male per questa domanda la mia mamma, non vedi l’imbarazzo che ha per la mia presenza e la sua voglia di fuggire da te che la stai torturando?”.
Ogni persona era un pericolo, ognuno di loro s’intrufolava nella nostra vita con il desiderio di racimolare particolari interessanti. Ma di particolari mia madre non ne voleva rivelare, almeno non con me al fianco, e toccava proprio a me ogni volta salvarla dal disagio, fingendo il solito capriccio di bambina, quello con cui si lamenta stanchezza o voglia di gelato.
Nell’intervallo la maestra mi prese da parte e mi rivelò che sì, ero stata adottata, ma che ero fortunata perché i miei nuovi genitori mi volevano bene e anch’io dovevo volerne a loro. “Certo, maestra, era solo per curiosità, solo perché avevo dei ricordi che mi conducevano ad una casa diversa, a persone diverse, a situazioni diverse che ad un tratto non ho più trovato. Le ho parlato solo per essere sicura se fossero sogni o ricordi veri, solo per capire che tipo di testa avessi, se ero una che viaggia di fantasia e basta”. Il mio unico obiettivo in quel momento era far cessare al più presto quel suo bisogno di riappacificazione e zittire quel suo volersi mettere l’animo in pace, raccogliendo applausi per l’idea e il coraggio di indagare così a fondo nella questione. Sì, voleva che le attribuissi il merito di aver intermediato con mia madre, di averle riportato il mio disagio, di averle raccomandato di parlarmi con amore.
E mia madre mi parlò con amore, ma con l’amore che chiedeva a me, per alleviare la sua sofferenza. “Ma no, cosa credi? Quella era solo una nutrice, una a cui ti abbiamo affidata per un po’. Non dire più certe cose in giro, ci fai soffrire. Devi volerci bene, perché noi te ne vogliamo”, mi disse con gli occhi lucidi e il tono mesto. “Certo mamma che ti voglio bene!”, le dissi abbracciandola con le lacrime agli occhi. “Non ti lascerò mai, te lo giuro, starò sempre con te!”, la rassicurai carezzandole il viso.
Le avevo detto ciò che voleva sentirsi dire. Per far smettere al più presto le sue bugie e il suo lamento. Avevo letto sul suo viso l’inadeguatezza e la paura a cui io sola avrei potuto mettere fine. Aveva mentito, come aveva sempre fatto, portando avanti la sua convinzione che così potesse divenire tutto vero e indistruttibile, perché nessuno avrebbe mai smontato quel suo castello di carte.
… spiazzante quanto i bambini ne sappiano… più di quello che possiamo immaginare…
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Gli adulti spesso lo ignorano…
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… o non vogliono prendersi questa responsabilità…
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Egoismo affettivo?
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credo di sì…c’è molto egoismo nei confronti dei bambini… troppo…. soprattutto da parte di chi dovrebbe fare da insegnamento…
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Perché le convinzioni sono dettate soprattutto dalle debolezze…
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a volte è così… altre ci si convince che i bambini sono dei vasi vuoti e basta non far loro del male fisico e questo è sinonimo di dare loro amore….
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Sì, il fisico, è quello che si pensa sia necessario salvaguardare… Tanto, è convinzione che il bambino abbia memoria breve e disattenta…
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… ma soprattutto che non sia in grado di cogliere le difficoltà, le paure, la rabbia…
invece non è così…
e dall’altra parte non ci si fa il minimo scrupolo nel riversare su di loro le NOSTRE difficoltà, paure… li si tratta spesso proprio come dei bidoncini… e questo mi fa rabbia!
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Dei bidoncini che si pensa di poter resettare quando si vuole…
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o che male che vada si arrangeranno…
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“E quante storie! Devono pure imparare, non puoi mica tenerli nella bambagia!”. Questo è un pensiero molto diffuso… purtroppo!
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… perchè non posso correre a piedi nudi sull’asfalto ( chissà cosa si infilano sotto il piedino santo) o salire sugli alberi….
però poi piangere al telefono dicendo che ci mancano, mentre stanno giocando con gli amichetti, oppure non dare risposte alle loro domande tristi… dicendogli solo ” anche io sono tristi ma non ci possiamo fare niente, non noi”… ecco… queste son cose carine… nevvero?
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Già! A volte sembra che i bambini siano gli unici in grado di renderci felici, ma inteso come lavoro, da parte loro… Sembra che a loro debba andare la responsabilità, perché noi abbiamo già la fatica. Per fortuna, non è sempre così… 🙂
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proprio quello…. ” se fosse qua… sarebbe divertente”… a loro il compito di alleggerire, fare le coccole, i complimenti, regalare amore… per fortuna non è sempre così…
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No, non è sempre così… Avviene solo se l’adulto è insicuro, se cerca un appoggio per sopravvivere, una soluzione alla sua solitudine…
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…proprio così… ed è tristissimo… solo di fronte ai bambini.. il comprendere l’adulto in questione viene meno… no?
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L’adulto ha avuto la sua possibilità, mentre il bambino ha ancora da scoprire se stesso… Deve vivere la sua vita per sé e non per altri…
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ma sembra troppo difficile da comprendere…
e se lo fai notare spesso rischi di passare per paranoica… o peggio un’opportunista…
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E ti dicono che esageri e vuoi criticare l’operato altrui. Invece, l’unico scopo è quello di mettere sotto i riflettori i sentimenti e le difficoltà dei bambini…
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… proprio quello….
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Uffa!
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Perdinci!!!
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L’importante è non arrendersi alle esclamazioni e andare avanti con le spiegazioni… 😉
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credo che ci sia poco da aggiungere… al concetto fondamentale che i bambini sono esseri umani a tutti gli effetti… e come tali devono essere considerati…
ovviamente spesso nemmeno gli adulti godono di molto rispetto ma credo che verso i bambini manchi ancora di più proprio per questo…
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Perché si dimentica che sono capaci di pensiero autonomo…
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proprio perché non li si considera esseri umani in tutto e per tutto… è come se ciò che è ” in evoluzione” quindi ” non concluso” non avesse diritto ad essere considerato nella sua integrità… come se la vita non fosse, in realtà, tutto in continuo movimenti ed evoluzione… ma la propensione verso un obiettivo stabile e fisso…
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Più che diritto direi adatto allo scambio intellettivo. Forse non sempre è dolo, ma soprattutto colpa…
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… che poi, a pensarci bene… tutto questo mette in luce le grandi difficoltà degli adulti in questione ( come dicevi tu prima)… l’affettività forse dovrebbe essere materia scolastica… per i motivi più disparati…
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Affettività e autoanalisi, quella che può servire a capire le dinamiche del pensiero…
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… secondo me già un bel lavoro sull’affettività può racchiudere in sé un bel pezzo di autoanalisi…
imparare a leggere le proprie emozioni, ascoltarle e soprattutto non vergognarsene… aiuterebbe a capire da dove arrivano e come gestirle… e non trattenerle e nasconderle…
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Qualcosa del genere viene fatto portando il teatro nelle scuole
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Davvero toccante! Complimenti!
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Grazie! 🙂
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La mente infante ne sa più di quanto immaginiamo, si evolve ad ogni generazione… 😉
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E l’importante è non dimenticare ciò che siamo stati…
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Un po’di infantilità e fantasia è sempre meglio conservarla!
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Non è solo questo. Si devono conservare i sentimenti e le sensazioni provate (anche se sono brutte) per capire meglio i bambini, ma anche gli adulti.
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Ciao Dora, ho letto questo post e l’ho trovato davvero toccante. Mi ha scombussolata un po’.
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Perché? 🙂
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sicuramente per come è scritto (e ti faccio i miei complimenti) e poi perché, anche se non ho vissuto questa esperienza, le sensazioni che sono emerse mi hanno coinvolta.
Leggendo mi sono un po’ immedesimata sia nella bimba, ingenua e al contempo sveglia, sia nella mamma, ferita ed orgogliosa. Mi piacciono le storie che fanno riflettere.
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Sono contenta che ti sia sentita coinvolta, è lo scopo… Ti ringrazio per ciò che hai scritto, di cuore! 🙂
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a te!
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🙂
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i miei complimenti Dora! Quante volte noi adulti ci accontentiamo di una bugia, pur di stare tranquilli? !
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E i bambini lo sanno, e spesso le loro bugie sono rivolte a proteggere non solo se stessi, ma anche gli adulti…
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Sono sicura che è così…
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Già… 🙂
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Ciao, ti ho taggata per il tag dei desideri. Qui trovi tutte le informazioni al riguardo https://ilcieloeblusopralenuvole090683.wordpress.com/2015/09/02/il-tag-dei-desideri/
Ciao ciao e buon pomeriggio!
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Ma grazie! Che cara che sei! Vengo a vedere… 🙂
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Grazie a te 🙂
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Un abbraccio forte! 🙂
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Anche a te 🙂
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🙂
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Cara Dora,
ho letto con interesse questo tuo post con i miei occhi di padre.
Effettivamente troppe volte, quando i bambini ci chiedono qualcosa di “impegnativo”, come temi concernenti la morte, l’amore, il sesso, la droga, la vita, … tendiamo a rimandare, evitare, schivare con semplici ed inutili risposte che nella maggior parte dei casi fanno più male che bene.
Riuscire ad affrontare queste situazioni senza paura, prendendosi il tempo necessario e usando un linguaggio a loro comprensibile dovrebbe essere uno dei piacevoli compiti principali di ogni genitore. Certo non è cosa facile. Bisogna restare umili e imparare pian piano, senza temere di ammettere la propria inadeguatezza o ignoranza. Spesso abbiamo paura a mostrarci deboli davanti ai nostri figli perché poi pensiamo di perdere tutta la nostra “forza”, ma invece è proprio il contrario. Più riusciamo a metterci al loro livello e più loro ci daranno fiducia.
In fondo basta poco … “bisognerebbe solo riuscire” ad usare il proprio cuore, farlo parlare esattamente come facevamo noi alla loro età, al posto di ostinarci sempre a proporre soluzioni troppo complesse, ragionate e razionali che non portano a nulla.
ps: questo è solo il mio modestissimo pensiero, esposto qui, senza nessunissima pretesa … soprattutto sperando di non esser andato fuori dal seminato.
Buona continuazione
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Quando si espone il proprio pensiero non si va mai fuori del seminato… E ti ringrazio per aver lasciato il commento, che lascio che parli da solo (perché parla bene) senza la mia interferenza. Buon pomeriggio Christian! 🙂
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Pensa che, anch’io da piccolo, avevo di questi pensieri, ovvero che non fossi figlio dei miei genitori, ma che fossi stato adottato. Il pensiero mi solleticava quando mi sentivo non amato e magari ignorato. Certo sono sensazioni che si provano fallaci. Però quando si fanno realtà è qualcosa che credo sia devastante per un bimbo: come già detto da qualcuno, si è ancora fogli da scrivere. Ed averci impronte così condizionanti non è mai bello…
Splendida lettura più che mai, di una linearità empatizzante che spiazza… Uno dei tuoi racconti, tra quelli che ho letto sinora, più belli, coinvolgenti ed emozionanti…
Un bacio di luna calante
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Devastante è stato il tradimento degli adulti. Se fossero stati sinceri sarebbe stato diverso. Sapere e far finta è un onere troppo gravoso richiesto ad un bambino… Il tradimento della maestra, poi, ha reso tutto molto più complicato da gestire…
Un bacio anche a te Silviatico, fatto di serena armonia
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Sì, credo anch’io che a quel punto, come minimo avrebbero dovuto essere sinceri. Il gioco vale fino a quando ci si crede, come per la magia. Poi, quando uno dei giocatori perde la fiducia, la cosa migliore e unica sarebbe la sincerità. Ma, troppo spesso, il nostro mondo vive di bugie, di ipocrisie anche e soprattutto tra adulti, figurati verso i bimbi che, a torto o ragione, si crede vivano e vengano da un altro mondo… E poi la maestra avrebbe potuto avere ben altro tatto, soprattutto cercando di non farsi scoprire da te… Però quanto sono ingenui questi adulti……….
Una carezza di petali vellutati……
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Un abbraccio sincero!
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Sssssssmaaaaack!!!!!!!!
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🙂
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Una bambina sveglia. Perchè sei stata costretta a esserlo? Io ero un rintronato totale…
Ma davvero ti ha detto “devi volerci bene perchè noi te ne vogliamo”? Queste bugie portate avanti a lungo… ma se si è convinti che sia la cosa giusta da fare, davvero convinti, sono poi così imperdonabili? Non è così semplice capire cos’è giusto o sbagliato…
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E’ senza senso, dato che è tutto svelato… Sì, mi ha detto così…
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E’ una frase orribile. Più sincera del voluto, rivelatrice… e orribile.
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Non è stata detta per cattiveria, ma per paura… Inadeguatezza…
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Però dà un senso di costrizione
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Sì, questo sì… Costrizione ad amare, che cosa buffa a pensarci…
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Assurda proprio
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Sono mentalità tramandate… Chissà l’origine di tale pensiero…
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Chissà
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🙂
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Quando la paura di svelare le proprie fragilità prende il sopravvento, ci si barrica dietro un “castello di carte” obbligando chi ci circonda (non può scegliere diversamente), ad abitarlo insieme a noi. L’ apparente fortezza ci dà l’illusione di una base sicura da cui guardare il mondo e dalla quale escludere tutto ciò che ne minerebbe alla radice il precario equilibrio. A qualunque costo! Anche esercitando il ricatto affettivo e inducendolo al senso di colpa. Chi subisce inerme perchè troppo piccolo e incapace per difendersene, mette in atto tutte le strategie difensive di cui dispone, come fossero uno scudo. La dinamica che si viene a creare è deleteria e dolorosa per tutti i protagonisti. Nessuno vince e ognuno cerca di sopravvivere come può. Trasformando, se ci riesce, il sentimento di vulnerabilità in possibilità e quello di smarrimento in voglia di riscatto. Mi auguro sia stato questo lieto fine di questa dolorosa storia! Buona giornata!
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Per fortuna ho una volontà forte e perseverante, sempre alla ricerca di risposte. E come per una malattia si cerca di identificare l’agente eziologico, così io sono andata all’origine dei comportamenti, analizzandoli. Prima di tutto i miei per capire meglio gli altri. In me lei non troverà vittimismo, ma solo sana amarezza… Sì, la ricerca dell’affetto è sempre stata motore nella mia vita, ma questo non ha annebbiato e condizionato il mio vedere e volere… Il senso di colpa ha inciso parecchio, trasformando necessità d’altri come mie, ma sempre in maniera non del tutto determinante. C’è, invece, un altro senso di colpa che ha influito maggiormente, ma di questo parlerò in futuro…
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La sua capacità introspettiva e le qualità che si riconosce traspaiono dai suoi scritti e rendono il suo blog un piacevole luogo da visitare. La seguirò con interesse. Complimenti e tanti auguri di serenità!
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Il suo commento mi fa molto piacere, perché è un riconoscimento per il lavoro che in questi anni ho svolto su me stessa. Con questo blog voglio aiutare altri a fare altrettanto…
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I bambini arrivano dove gli adulti non possono più.Molto ben scritto e coinvolgente.Un caro saluto.
Caterina
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Grazie Caterina! Ti auguro una buona serata! 🙂
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oi dora… mi sembra di capire che ora quella bambina sia diventata una splendida donna, con la stessa voglia di verità…
i bambini capiscono e assimilano cose che a volte i grandi non vogliono sapere…
poi ho ià detto il mio pensiero che una mamma è una mamma, biologica o no…
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Infatti non ho nulla da dire sull’essere mamma, anche se il figlio non è nato da te. Io ce l’ho con gli adulti, genitori e non, che non si rendono conto di ciò che fanno, per limiti personali, per disattenzione o anche per volontà… Il bene secondo l’adulto non deve essere l’obiettivo. Non si deve mai dimenticare che è di una vita che si sta parlando e non di un esserino da tenere calmo…
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Beh a volte generalizzando certe scelte si fanno più per egoismo… I bambini spesso non sono trattati come dovrebbero da esseri pensanti e a volte superiori agli adulti
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Già, come superiori agli adulti, dici bene, perché in loro non c’è la malizia che c’è in noi. Il loro agire risponde più ad un senso di giustizia rispetto al nostro…
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E sono impulsivi… Quello che pensano fanno… Senza giri e presa di misura!
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Architettendo a volte soluzioni che poco hanno a che vedere con le esigenze dei bambini…
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Senza infatti guardare i loro bisogni… Che possono essere tanti ma cosî facili da soddisfare se ascoltassimo veramente invece di limitarci a sentire
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Ascoltare davvero richiede intento di risolvere veramente e non di tamponare volta per volta…
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Infatti e tamponare non rosolve… E che ci vuole a parlare bene una volta e far uscire tutto vuoto x poi stare sereni…?
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A volte si crede che il tamponare duri in eterno e che comunque la soluzione trovata sia la migliore…
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Ma non si vedono i segnali di fumo che i piccoletti lanciano… Con il tamponare si smarriscono ancora di più…
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Tanto poi la responsabilità è del bambino che non ha ascoltato… 😦
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Sempre cosï…la colpa ë loro che non capiscono e non nostra che non sappiamo che parlargli sinceramente è la cosa migliore… Intanto piccoletta tra pochi gg andrâ alla materna e già arriva un altro passetto verso la sua autonomia…
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Piccole donne crescono… 🙂
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Non dirmelo troppo forte!
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No, no, non dico niente… tanto lo vedi da sola… 😀
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Si vede. Pure troppo! Tu sai be e come fuggono!
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Ma poi tornano… e noi siamo sempre presenti, per loro… 🙂
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Forse quando hanno magari vent’anni siamo ancora più mamme!
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Una novantenne comprò un giorno un panino in più, perché aveva a pranzo il suo bambino (settantenne)… Per noi saranno sempre i nostri cuccioli… 🙂
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Uh mamma! Che bel quadro! Vero vero! Loro per noi saranno sempre da proteggere!
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Sarà istinto, chissà… L’importante è permettergli sempre di essere se stessi, sostenendoli, mai vincolarli o condizionarli…
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Si sempre due passi indietro… Devono sbagliare e rialsarsi da solo senza lo zampino degli altri… E gioire insieme delle vittorie che si conquistano mattoncino dopo mattoncino!
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Il rispetto deve essere reciproco e non unilaterale. Loro non ci devono niente… ma noi sì!
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Noi gli dobbiamo tanto! Che meraviglioso mistero la vita! E come siamo filosofe oggi!
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Ogni tanto non guasta far filosofia… Perché lasciar sempre l’onere ad altri? 😀
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Infatti a me piace parlare di queste cose che riempiono l’anima!
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E fanno pensare…
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E riflettere e correggere il tiro se stai sbagliando!
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Sempre! Sempre mettere in discussione se stessi prima di farlo con gli altri…
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Anche perchè è più facile guardare agli altri che a noi stessi…
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Meno faticoso e immediato…
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Guardarsi dentro ë sempre una faticata! E fa paiura a volte…
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Inoltre se lo fai devi anche cercare di lavorare per aggiustare le cose. Quindi, a volte, è meglio far finta di non accorgersi dei propri errori… 😉
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Infatti… Lascuatli correre via che tanto dopo non si ricordano più, anzi si ricordano solo quelli degli altri…
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E chi vuole sa rimuovere molto bene i propri errori..
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Uh si… Li cancellano molto bene ma sono i primi a puntare il dito…
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Ma poi, la maggior parte delle volte i conti tornano e chiedono di saldare il debito…
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E per fortuna! Ci vorrebbero tornaasero magggiorati di multe salate!
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Ci vorrebbe!
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Ma spesso non accade…
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La consapevolezza altrui è già una multa…
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E pensa se chi ha fatto il misfatto ha la propria consapevolezza che strilla!
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Sicuramente quella strilla sempre… Sono sicura che nel profondo un senso di malessere ci sia comunque, più o meno consapevolmente…
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Beh cosï dovrebbe essere… Ma se cosi fosse bugliardi e menefreghisti non esisterebbero piu
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Vivono sempre in situazione di criticità, finché dura…
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Contenti loro!
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Mah! Chissà chi può essere contento in casi del genere… se loro o gli altri…
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Ah boh! Speriamo che perô lo siano sempre e comunque!
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La contentezza dona pace interiore e più propensione verso il prossimo. Ecco, forse dovremmo fare in modo che tutti siano contenti, forse è questo il rimedio… 🙂
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Uh! Dai iniziamo…! Come perô? Qualche idea?
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Ci vorrebbe un vaccino… che dici?
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Bello! Ci facciamo aiutare da qualche Cimico bilogo… Dovrebbe essere obblogatorio alla nascita!
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O magari basta fornirlo ai genitori, con l’avvertenza che è obbligatorio il pensare…
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Uhhhh basta che i genitori leggano bene le istruzioni!
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E’ questo il problema… beh, si potrebbe interrogarli…
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Dici chw tutti risponderebbero? Secondo me no…
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Se fosse un esame obbligatorio con tanto di voto… forse sì…
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Quanti prenderebbero la sufficienza? Haha
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E chi lo sa, ma almeno è un primo passo… 😉
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Pian piano si arriva alla meta!
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L’importante è non fermarsi e crederci…
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“Il mio unico obiettivo in quel momento era far cessare al più presto quel suo bisogno di riappacificazione e zittire quel suo volersi mettere l’animo in pace, raccogliendo applausi per l’idea e il coraggio di indagare così a fondo nella questione” dal brano
Che gran dono saper scrivere.
Ho letto con piacere e coinvolgimento. Il genere di parole che cerco e che con piacere trovo.
Ale
Torna da queste parti, a piedi scalzi sente la tua mancanza!
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Ci passo, anche se non sempre riesco a fermarmi. Cerco sempre di seguire tutti i miei iscritti. 🙂
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I grandi, spesso, non si rendono conto di quanto sia eclatante il percepire la veridicità, di
alcune situazioni ,da parte dei loro figli…
Sempre bello leggerti, Dora, un sorriso per te, silvia
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Ricambio Silvia, e ti auguro una serena domenica!
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Cara Dora, un vissuto intenso con un carico non da poco…rassicurare gli adulti sul fatto che tutto vada o stia andando bene…sembra una cosa assurda e inspiegabile, eppure accade. Mi hai emozionata, tanto, e fatto riflettere. Sei una donna che sono felice di aver incontrato 😀😊😍😘
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Sembra inverosimile, ma è così, gli adulti hanno bisogno di rassicurazioni… Anch’io sono felice di averti incontrata. Sei una donna ricca di sensibilità 🙂
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😥
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Va tutto bene, credimi… 🙂
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sono contento. Scusami se mi intrometto in queste faccende così delicate ma i tuoi post mi hanno molto toccato. Se posso permettermi…spero che tu non faccia mancare mai il tuo affetto ai tuoi genitori adottivi, è adesso il momento in cui penso ne abbiano più bisogno.
scusami ancora…un bacio
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Se io non avessi voluto intromissione non avrei scritto di me. Se lo faccio è per dare qualcosa che possa aiutare a capire, attraverso emozioni. C’è tanto altro da dire… sentiti libero nel mio blog di dire tutto ciò che vuoi 🙂 Questo blog è per voi e non per un mio sfogo personale 😉
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Ciao Dora, mi piacerebbe avere un tuo riscontro su queste mie foto di Budapest, un affettuoso saluto https://unavitanonbastablog.wordpress.com/2015/11/22/budapest-in-16-scatti/
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Certo. Vengo a vedere 🙂
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Grazie 🙂
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E di che? E’ sempre un piacere leggerti 🙂
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Letto. Hai ragione è una città fantastica, e ti sono grata per il post che me la fa conoscere. Le foto sono bellissime
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Gli adulti non ignorano, sanno benissimo sempre tutto, guardano però i bambini negli occhi e in quel preciso momento si sentono inadeguati al proprio ruolo. Finché si é bambini si ha la forza e la capacità di affrontare tutto, anche le insicurezze di coloro che dovrebbero essere le nostre guide. Ci regali emozioni incredibili come sempre Dora. 😘
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Ciao Cecilia. Finché si è bambini si crede di avere il potere di aggiustare tutto…
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Si Dora, a volte si ha anche la fortuna di aver questo potere anche da adulti.
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Bisogna volerlo con tutte le forze…
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Sempre, e nom smettere mai di volerlo
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Quello è il mio obiettivo ormai 🙂
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[…] poi di soddisfare un bisogno altrui di esclusività e possesso, che è il tema per esempio di Devi volermi bene, fino ad arrivare all’estremo, agli abusi sui quali da tanto e per tanti Dora […]
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bello questo post, non lo avevo letto
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Sono passati quasi due anni, non ci conoscevamo ancora. Anche questa è una forma di abuso…
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