“Nei miei ricordi conservo l’immagine di te, la fisso, non la perdo un istante. Accarezzo le tue labbra, le pieghe del tuo sorriso, il naso, gli occhi. Penso al momento in cui lo farò realmente. Tu verrai da me ed io impazzirò, perché avrò tra le braccia l’uomo che amo. Ti amo, mio cuore, mio grande sogno che diventa realtà. Voglio stringerti forte e tenerti per sempre. Voglio baciarti fino a sentir le labbra bruciare. Voglio toccare la tua pelle, le tue mani. Voglio vivere il calore del tuo corpo, i tuoi fremiti, i battiti del tuo cuore e il mio che si chiamano, si riconoscono, si amano. Sì, voglio, perché amore mio non averti Continua a leggere
Mese: giugno 2015
Risposte che non avrò per domande che non farò
Osservavo i suoi movimenti impacciati, chiedendomi se la decisione di sedersi e prendere fiato le sarebbe stata necessaria. “Ecco, adesso si mette a piangere, mi abbraccia, e tra un singhiozzo e l’altro mi confida quanto sia stato difficile vivere senza di me”. Ma rimase solo un’ipotesi, un pensiero desiderato e anche temuto, per l’affetto che mi avrebbe richiesto e che non ero pronta a darle.
Continuò a muoversi e a cercare quelle benedette fotografie, girando su se stessa, tra i suoi ricordi. Ma dove le aveva messe? Perché era così importante trovarle in quel momento? Forse quell’incontro non avrebbe avuto seguito e voleva darmi un ricordo di sé?
Ma perché pensava a quella mia visita come ad un qualcosa che non si sarebbe ripetuto? Non lo voleva, forse, quanto me? Ed io cosa volevo veramente? Continua a leggere
FMTECH AWARD 2 – Il ritorno
Ebbene sì: un’altra serie di nomine! Ne ho ancora nel cassetto, ma abbiate pazienza, un po’ per volta… Continua a leggere
Maturità
Sedeva al primo banco abbandonata sulla sedia, quasi a dimostrare la stanchezza subita in quegli anni. Non parlava, non si muoveva, ma mostrava rispetto, come unico atto d’onore, perché di onorevole ormai in quella sua sosta forzata non c’era più nulla, e di nulla si sarebbero vestiti gli anni a venire.
Non aveva desideri, nemmeno speranze, e a dirla breve non sapeva neppure se esistesse la possibilità di sperare e di sognare. Dentro di sé il vuoto e l’oblio e la sensazione di aver tentato invano. Alle sue spalle, anni dissolti con ricordi sfumati, nessuna scelta, ma tanti inganni. Davanti a lei, la Continua a leggere
Tag Colours and Books
Ringrazio Pensieri Sparsi di una Psicopatica per avermi nominata per il Tag Colours and Books. Avere l’occasione di parlare di libri è sempre cosa gradita, perché penso che la lettura, oltre a far crescere, sia un processo intimo e gratificante, un modo per entrare nei pensieri di una persona che è lontano da noi. E ringrazio Una contraddizione ambulante per aver ideato il tag invitandoci a parlare di libri con un semplice, ma efficace, abbinamento a dei colori. Continua a leggere
Amore ti appartengo!
“Amore ti appartengo, come il giorno al Sole. Respiro avida le tue parole, sognando carezze mai avute”; “Amore sono persa in te, nulla di me ha volontà di resistere…”, e così via. Tutto dipende dalla fantasia di chi scrive. Taluni lo fanno con dolcezza e passione, altri invece optano per parole più aggressive o al contrario arrendevoli, in un gioco di ruoli dove l’altro è colui, o colei, a cui ci diamo, senza remore né pentimento.
Alla base di questa necessità di espressione c’è il bisogno di appartenenza. Non siamo “programmati” per vivere da soli, per cui, Continua a leggere
Se hai bisogno chiama!
Oreste lo si incontrava spesso in giro, con il suo cappello floscio e la sigaretta in bocca. Conosceva tutti, e tutti lo conoscevano. Non mancava mai al bar per incontrare gli amici, così come non lesinava la passeggiata al mercato. Non si perdeva nemmeno una partita a calcetto né disdegnava la panchina della bocciofila dove, steso al sole, si intratteneva con i giocatori.
Si parlava di lui come di una persona generosa, presente e sempre disponibile. Capace di ascoltare e intervenire senza invadenza, maestro di oratoria ed esperto in psicologia. E non erano rare le volte in cui lo Continua a leggere
FMTECH AWARD
Per una volta, un post leggermente differente da quelli soliti. Continua a leggere
A chi vuoi più bene?
A chi vuoi più bene? Chiedono i nonni ai nipoti, in odore di rivalità con la parte avversa. Il bambino viene praticamente messo con le spalle al muro e interrogato con finto distacco. Lo si fa passare per uno stimolo di crescita, una tappa comune, un esame da superare per raggiungere un fantomatico premio. Ed egli risponde, perché non ha idea di cosa possa scatenare la sua rivelazione. Agisce d’impulso, a volte riferendosi all’ultimo regalo ricevuto, alla risata più sonora o al tempo trascorso insieme. Non fa ancora distinzioni, perché vuole bene a tutti, ma sa che ognuno è diverso così come è diverso il suo amore.
E ai nonni si aggiungono i genitori, gli amici e perfino la Continua a leggere
La suoneria
Una sala d’attesa come tante, in un giorno d’estate. L’aria fresca del mattino dopo una notte di pioggia. Sulle sedie poste lungo i muri della stanza, otto persone aspettano insofferenti. Si può leggere sul loro viso la fretta, la noia, l’impotenza. Quell’attesa rende nervosi, chiusi e ostili. Ognuno guarda l’altro, lo scruta, ne fissa i movimenti fino a non vederlo più. Poi si rende conto di essersi soffermato troppo, distoglie lo sguardo, e per darsi un tono guarda le mani, come a controllare una vecchia ferita. C’è la signora che se ne sta immobile e sospirante, con la borsetta stretta in grembo e lo sguardo fisso al soffitto. Un ragazzo sfoglia una rivista, proteso in avanti e con i gomiti appoggiati sulle ginocchia. Un uomo, in piedi vicino alla finestra, Continua a leggere