Ci sono delle frasi che a volte ti restano nella mente. Frasi che ti hanno fatto ridere o piangere, frasi stupide e frasi importanti, di quelle che fanno storia. Ma ce ne sono alcune che non sei riuscito a interpretare. E non sai dire se fossero un insulto, una presa in giro o un complimento.
E così è per cinque parole a cui non so dare una legittima collocazione: “La vita fa per te!”.
Ora, premettendo che so benissimo che la vita non è stata fatta per me soltanto, ma anche per tanti e tanti altri, cosa rimane da dedurre? Forse che mi godo la vita? Oppure che sono Continua a leggere
Mese: Maggio 2015
Il bastone
“Il bastone l’hai portato?”, chiese la nonna vedendomi arrivare.
“No!”, le risposi, come ogni volta, sempre con un po’ di pentimento. In fondo non chiedeva nulla di così impossibile, ma la mamma aveva detto che era inutile farglielo avere, perché sarebbe stato solo d’intralcio. Finché fosse rimasta a letto non le sarebbe servito a nulla.
“Ma il dottore cosa dice?”. Con quella domanda tentavo di giustificarmi.
“Se aspetto che lui mi dia il permesso non mi alzerò più da questo letto. Non voglio mica fare la fine di quella lì!”, e indicò la donna nel letto di fronte al suo. “Si è indebolita al punto che ha bisogno di aiuto per tutto. Senti, domani Continua a leggere
L’uomo bicentenario
L’uomo bicentenario, per chi non lo sapesse, è un bel film interpretato da un bravissimo Robin Williams, tratto da un racconto di Isaac Asimov e da un libro scritto da lui insieme a Robert Silverberg.
Vi si racconta la storia di Andrew Martin, un androide, che, acquistando coscienza di sé, comprende ben presto di essere diverso dagli altri robot. Inizia così un percorso che lo porterà a scoprire l’esistenza e il significato della vita, delle emozioni, della libertà, dell’identità, acquisendo così la sicurezza necessaria per fare le scelte che gli permetteranno Continua a leggere
Questione di territorio
“Ma sei proprio sicura di volere invitare anche lui?”, mi chiese allarmata Agnese.
“Certo!”, risposi. “Verrebbe a saperlo e ci rimarrebbe male!”
“Secondo me sbagli!”, continuò. “È esagitato. Non riuscirai a tenerlo a bada!”
“Vedremo!”, cercai di chiudere il discorso.
Aveva ragione, Franco era un bambino irrequieto. Da più fonti mi erano arrivate notizie sconfortanti riguardo le sue incursioni nelle quali si dilettava una volta entrato in casa. E chi l’aveva ospitato si era ritrovato con i nervi a fior di pelle, visto lo spirito di avventura che lo portava Continua a leggere
Foto ricordo
Mi è tornata in mente, in questi giorni, una scena che mi ha, diciamo, sorpresa molto: un padre nell’atto di strappare le foto dei figli.
Non voglio giudicare l’uomo, perché comprendo che, in momenti di sconforto o nervosismo, chiunque può compiere azioni non sempre ritenute valide. Ma vorrei, invece, interrogarmi riguardo al perché le foto vengono distrutte.
Una fotografia è certamente quello che più ci ricorda ciò che ci fa male, l’impatto visivo è forte e questo è risaputo. Ma essa rappresenta anche un Continua a leggere
Carciofi ripieni
Il suono della campanella fu accolto con gratitudine da ogni cellula del mio corpo. Le ore passate a scuola mi erano sembrate lente e inesauribili. Quella notte, presa dalla verifica di matematica, avevo dormito poco, ed ora, in debito con i miei occhi costretti a fare gli straordinari, non vedevo l’ora di tornare a casa. In più ero uscita saltando la colazione e ora la fame cominciava a farsi sentire. Beh, la colazione non era stata necessaria, perché quasi mezza crostata di crema e fragole ne aveva preso il posto durante la veglia notturna, ma adesso lo stomaco ne aveva perso memoria ed esigeva ciò che gli era dovuto.
Mi avviai stancamente verso casa, come una macchina senza benzina spinta da un proprietario poco accorto. Non capivo se sulle mie capacità motorie incidesse Continua a leggere
Rinunciare o non rinunciare?
Si può rinunciare per amore? Certamente sì!
A chi non è capitato di dover rinunciare a qualcosa, grande o piccola che fosse? È così facile lasciarsi condizionare da ciò che proviamo. Siamo così presi che niente e nessuno potrà mai distoglierci dalle nostre convinzioni e dalle decisioni che riteniamo più giuste. Siamo entusiasti, emozionati e così carichi di speranza da non avere dubbi, riguardo a ciò che deve essere fatto.
Come sempre, però, per ognuno entrano in campo meccanismi del tutto personali che è impossibile classificare. E tutto diventa come un viaggio in treno: dipende da noi come trascorrere il tempo e a quale fermata scendere.
Con la rinuncia abbiamo Continua a leggere
La competizione
Primo incontro
“Ma ciao! Ma come sei cresciuta!”, mi salutò la signora Elvira.
“Eh, son passati dieci anni da quando abbiamo traslocato”, le ricordai.
Era stata la nostra vicina nella vecchia casa. Di lei rammentavo ben poco se non le sue visite impreviste e la facilità di adattamento in abitazioni non sue. Se l’avevo riconosciuta lo dovevo alla sua acconciatura a cespuglio.
“Sì, ricordo. Eri piccola e paffuta. Guardati, ormai sei una signorina!”, continuò senza mostrare volontà di chiudere la questione in due battute.
“Ho fatto del mio meglio!”, le risposi con Continua a leggere
Il nemico
“No, non ricordo la tua camicetta bianca con i fiorellini!”, risposi per l’ennesima volta.
“L’hai regalata a qualcuno!”, ribadì mia madre con ostinazione.
“Ti assicuro che ti sbagli!”
“E, queste? Non vedi come sono vecchie? Non mi piacciono!”, continuò, tirando fuori dal cassetto due magliette a caso. “Guarda! Era come questa, ma aveva dei fiorellini sul davanti!”, e indicò un’altra maglietta.
“Ma allora non era una camicetta!”, cercai Continua a leggere
Il pulcino
Com’era bello il suo pulcino. L’aveva sistemato sulle gambe e lo carezzava delicatamente. Era verde. Tutti i pulcini che vendeva quell’uomo al mercato erano colorati. Ne aveva di colore rosso, giallo e verde. Lei ne aveva scelto uno verde perché quello era il suo colore preferito. Sua madre si era opposta perché così colorato sarebbe vissuto poco e temeva ne avrebbe sofferto. Ma questo aveva contribuito a rafforzare la volontà. “Se già è condannato a vivere poco, almeno facciamolo vivere felice!”, aveva detto convinta.
Teneva le gambe unite per non farlo cadere e lui sembrava essere contento di stare lì.
Era proprio felice di averlo. La seguiva ovunque Continua a leggere