Stupro, abuso e società civile…

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‘Stupro a donna piace’, licenziato mediatore culturale

Mettiamoci l’animo in pace e ammettiamo l’evidenza: gli stupri ci sono perché è predominante l’idea che non siano altro che un “semplice rapporto sessuale”.

Vi siete mai chiesti perché quest’uomo ha parlato in questo modo? Perché ha espresso il suo pensiero senza timore, senza riserve? Non perché lui è un barbaro tra i giusti, ma perché quella sua idea la vive nelle nostre idee ogni giorno.
Per questo molte vittime non denunciano, per questo le leggi non sono adeguate e i casi sembra siano in aumento.

Come vittima di abuso conosco bene la sensazione che si ha, la consapevolezza che c’è.
La complicità, la condiscendenza, la leggo continuamente, nel disinteresse comune, nel voltarsi dall’altra parte, nel senso di impotenza che tanto viene ostentato.

Come vittima sono stanca di vedere tanto clamore solo quando i casi vengono alla ribalta o si tratta di episodi da sfruttare politicamente.

Come vittima di abuso pretendo una presa di posizione da questa società che si ostina presuntuosamente a definirsi civile.

Mi è stato detto tempo fa: “Tu cosa c’entri con gli stupri…”
Questa è l’ennesima conferma che l’abuso su minori viene legittimato, perché considerato un semplice rapporto sessuale. Mi spiace disilludere chi si ripara dietro questa idea.

L’abuso su minori è stupro, con l’aggravante di aver scelto come vittima un bambino.
E se non si tutelano i bambini, se non vengono difesi dall’istinto predatorio degli adulti, come si può immaginare che questo possa avvenire per le donne?

E qui internet non c’entra nulla, mi dispiace ma non può essere usato come colpevole a cui scaricare le responsabilità. La maggior parte degli abusi e degli stupri avvengono in famiglia, tra le mura domestiche.
Per questo la responsabilità ricade sull’intera società.
Per questo la complicità sociale esiste ed è dominante.
Tutto il resto è solo fumo, un modo per distogliere lo sguardo e lavare via le proprie responsabilità.

 

127 pensieri su “Stupro, abuso e società civile…

  1. Per molti donne bambini sono vittime ideali perché più indifesi. Come sai ci sono “culture” per cui questi orrori sono normali,dove le donne sono considerate oggetti di piacere maschile,sforna figli,esseri inferiori. E dove é legale sposare le bambine! E l’infibulazione.Io metterei per tutti,preti compresi,la pena di morte:chi violenta una persona le rovina per sempre la vita,la uccide dentro. Per questo non merita di vivere. Soprattutto i pedofili!

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    • Tutto questo però non avrà mai fine, perché sarà sempre come spostare l’attenzione su singoli mostri. Il mostro vero è la società intera che alleva mostri e dà loro possibilità di azione.
      E’ una questione di educazione, un portare l’individuo al rispetto dell’altro, attraverso il rispetto di se stessi.
      Se in certe culture esistono ancora pratiche barbare la responsabilità è anche nostra che non ci adoperiamo perché il mondo intero sia migliore, perché l’animo umano mostri tutta la sua bellezza aborrendo le atrocità di ogni genere. Ma per riuscirci dobbiamo mettere da parte le guerre, le competizioni, le sopraffazioni di ogni genere e cominciare da noi stessi, da ciò che siamo e da ciò che stiamo provocando con il nostro agire…

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      • Se presti attenzione, il matriarcato, per quanto riguarda la nostra cultura, c’è già…
        Di chi sono figli gli stupratori se non di donne?
        E’ dalle donne che deve venire il cambiamento. Sono le donne che devono rifiutare di lasciarsi usare in maniera commerciale. Sono le donne a dover pretendere per le loro figlie un mondo tranquillo dove poter vivere. Sono le donne che prima di ogni altro devono insegnare ai maschi il rispetto delle donne.
        E non parlo di culture di altri luoghi, ma mi riferisco all’Italia, all’occidente, al menefreghismo, al guardare solo nei propri confini e tornaconto.
        Siamo in una società maschilista dove la donna viene usata? Facciamo in modo che ciò non avvenga. Non legittimiamo certe pubblicità, certi atteggiamenti, certi discorsi.
        Questi uomini, quelli che tanto potere hanno di mercificare le donne, hanno delle mogli, delle madri, delle figlie che applaudono, che legittimano il loro pensiero… Per superficialità? Per egoismo?
        Le cose buone non sono delegabili, ma partono da noi stessi

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      • Concordo! Infatti noi siamo Druidi e il matriarcato appartiene alla mia famiglia da sempre. Nessuna donna della mia famiglia é mai stata “serva” di un uomo. Comincia tutto da lí,dalla parità tra i sessi,dalla cultura,dal poter studiare e lavorare. Per quanto tempo hanno cercato di sottomettere le donne tenendole ignoranza? E non è ancora finita…Ancora mia nonna subiva sessismo perché studiava e non era cristiana. La chiamavano strega,ancora! E non ti dico il sessismo che ho subito anch’io,specialmente nel mondo scientifico. Perché se sei femmina,magari bionda e considerata avvenente,sei subito considerata una preda,non una collega con cui collaborare. É anche questa la mentalità da cambiare: noi non siamo prede di nessuno! In Natura é la femmina a scegliere il maschio,non è una sua “preda”.

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      • Tutto giusto quel che dici, ma se fai attenzione al termine usato ti renderai conto di quel che non va. “Serva”… questa parola lascia spazio alla competizione, all’essere pari, non per diritto, ma per conquista.
        Non è solo ciò che accade ad essere importante, ma anche il modo in cui accade.
        Hai ragione a voler usare il termine “serva”, ma facendolo dimostri che la tua è una difesa.
        E non dovrebbe essere così. Non è la competizione o la difesa dall’uomo in quanto soggetto maschile, a dover essere prese in considerazione, ma il diritto alla vita e al rispetto, per qualsiasi essere umano.
        Là dove si fanno distinzioni, classificazioni, non ci sarà mai parità

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      • L’ho usato apposta,infatti. Per me non esiste la competizione con l’uomo perché sono cresciuta vedendoli al mio pari. Sono molti di loro che si sono sempre messi in competizione con me e con donne con il carattere forte. La cosa assurda è come siamo viste in generale:se guardi la pubblicità,specchio spesso della società,vedi donne tutte uguali infilate in diversi ruoli prestabiliti. Ci sono le mamme che cucinano e puliscono,donne che sembrano tenaci ma sono seduttive e provocanti per attirare gli uomini,quelle che,nonostante famiglia e lavoro,devono essere sempre belle altrimenti non valgono niente nonostante tutto quello che fanno….Sembra tutto una questione di ruoli e apparenze,per noi. Noi dobbiamo sempre apparire giovani,belle,super attive….Perché? Non ci amano se non siamo così? L’uomo è più interessante da vecchio mentre la donna no? A me hanno insegnato tutt’altro,infatti nei secoli ci hanno perseguitati e quasi estinti. Se pensi che mi stupisco ancora quando vedo donne felici di essere “comandate” dal proprio marito,di stare in casa a farsi mantenere,di farsi trattare male perché è lui che porta i soldi a casa….E ne vedo tante qui nel nostro civile e moderno Occidente! Il rispetto parte dall’educazione,dalla cultura,dall’emancipazione. Purtroppo per secoli ci siamo dovute difendere davvero dagli uomini,e per molte é ancora così. Complici altre donne

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      • Infatti… complici altre donne. Per questo sostengo che il cambiamento deve venire prima di tutto dalle donne…
        Abbiamo lottato così tanto da ottenere un paradosso. Se guardi a ciò che sta avvenendo scopri che la fertilità maschile sta diminuoendo, che il maschio si sta femminilizzando sempre di più.
        Forse come donne dovremmo riconsiderare tutto…

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    • L’educazione deve venire dalle famiglie, dallo Stato, dalle scuole.
      Tutto si può fare se solo lo si vuole veramente.
      Se ai giovani viene insegnato che è cattiva educazione mettersi le dita nel naso (atto istintivo) o lasciarsi andare a rumori corporei, perché non gli si insegna la bellezza della sessualità e di quanto invece la sporchiamo con il nostro comportamento? Perché vestiamo il “far l’amore” di morbosità, permettendo alle menti perverse di alimentarsi cercando di conquistare il frutto proibito?
      Insegnamo che, al pari del bullismo, l’abuso e lo stupro sono deprecabili e che sminuiscono la figura del colpevole prima di tutto.
      Insegnamo a rispettare se stessi e a valorizzare la gratificazione di un amore vero.
      Il degrado culturale, la deriva a cui si sta assistendo non è venuta per caso, è dalle famiglie che nasce tutto.
      Certo l’abuso e lo stupro sono sempre esistiti e esisteranno ancora chissà per quanto tempo, ma siamo nel 2017 e non è tollerabile che l’uomo giustifichi lo stupro dicendo che “alla donna piace”. Non per la frase in sé, ma perché in una società civile non avrebbe mai dovuto aver vita…

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      • Intendevo dire, che nonostante tutte le buone intenzioni, le mele marce ci saranno sempre.
        E ne basta una, di mela marcia, per stuprare una donna.
        E sempre una, di mela marcia, può bastare per farne marcire anche altre.

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      • Ed è qui l’errore: considerare la mela marcia come unico responsabile.
        Lo stupro non è un virus, non si trasmette senza volontà e permessi.
        Bisogna considerare la società come una famiglia. I genitori indicano la strada, ciò che è permesso e ciò che non è permesso, o anche solo ciò che di utile a se stessi si può trarre dalla vita. In questo caso le figure genitoriali sono lo Stato, la scuola, ma soprattutto la famiglia.
        Nessuno nasce delinquente, ma lo può diventare perché gli viene insegnato che si può.
        Io ho l’impressione che si tendano a legittimare sempre di più l’abuso e lo stupro, togliendo gravità all’atto.
        E questo avviene soprattutto quando si delegano le colpe solo a dei “mostri”…
        Non è solo un questione culturale, ma di interessi.
        A questo punto mi chiedo quali siano i veri interessi della società… quale sia l’obiettivo reale

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  2. Ciao Dora cara,

    Il stupro e un reato disumano, è ancora peggio se vengono stuprati bambini (non sanno che questo non e normale, ma sentano una propria violenza contro di se)

    la mia preoccupazione da tanto tempo, che il stupro diventa una cosa normale ( qui dovrebbe suonare il campanello d’alarne) o forse non lo sentiamo più questo campanello 😦

    ti abbraccio grazie per questo post 💋🌻

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  3. mi spiace contraddirti ma questa non è affatto una società maschilista, non come impalcatura sociale, tutte le leggi che regolamentano le diatribe maschi/femmina sono scritte al femminile, non lo è nemmeno sul piano interpretativo/operativo, su molti fronti le donne godono di corsie preferenziali. Da un punto di vista psicologico e sociologico, le moderne violenze sessuali sono parentesi performanti, non una imposizione di potere o superiorità di genere, nemmeno lo sfogo di una irrefrenabile pulsione. Viviamo in una epoca in cui accoppiarsi è cosa facilissima. Ovvia la necessità impellente di cambiare registro educativo/formativo ma questo è un problema ormai solo più sulle spalle delle famiglie, quelle famiglie composte da genitori troppo occupati, troppo ricattabili e troppo pieni di sensi di colpa per educare in modo adeguato i figli. Dico famiglia perché da anni alla scuola è stato tolto ogni potere in merito, per quanto riguarda lo Stato, l’allargamento delle maglie e l’indulgenza equivalente al 6 politico agevolano la creazione di piccoli mostri destinati a diventare grandi mostri. La comprensione, il perdono e lo scarico della responsabilità sulla società, inoculano deliri di onnipotenza e consapevolezza di essere sempre e comunque impuniti. Dobbiamo ringraziare una forte campagna mediatica pro severità in atto sui mass media, così non fosse gli stupratori minorenni di Rimini sarebbero già liberi. Ergo la colpa è sì della società intesa come gestore delle regole ma la società non è maschilista, è lassista, orba, a volte indifferente, soprattutto composta da uomini e donne che hanno dato, tenendosi per mano, un grande contributo alla demolizione dei valori fondamentali. Spesso ti leggo, ti considero una donna matura, intelligente, avveduta, non scivolarmi anche tu sulla buccia di banana del maschilismo, è un chiodo che non regge più.

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    • Come puoi leggere dalle cose che scrivo non ho mai pensato che questa sia una società maschilista. Lo puoi leggere anche nelle risposte che ho dato a Indiana.
      Parlo di famiglie? Certo, ma parlo anche di Stato, di scuole, della società tutta.
      Se vogliamo rimanere sul discorso famiglia comprendiamo che anche chi ci “governa” viene dalle famiglie. E che se vogliamo esaminare la parola “Stato” notiamo che in realtà lo Stato siamo noi e non un essere astratto.
      Io parlo di essere umano, di identità propria dell’essere pensante che nulla ha a che vedere con il sesso.
      Presta attenzione alle cose che hai scritto… non mi stai contraddicendo, ma confermando ciò che sostengo…

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      • non ne sono così sicuro, dalle tue righe emerge un malcelato riferimento al maschilismo ma comunque non penso sia questo il problema. Lo Stato non siamo noi, lo Stato ESECUTIVO è un apparato composto da un drappello di uomini con deleghe, dire: “lo Stato siamo noi” è un concetto astratto, astruso, teorico, filosofico, se lo Stato sei anche tu perché non cambi le cose??? risposta ovvia, perché non hai la delega per farlo, quindi sei Stato come cittadina senza NESSUN potere, alias NON sei Stato inteso come centro operativo. Come lo è dire. “la società siamo noi”, la società è una comunità i cui comportamenti vengono regolamentati e gestiti da una ristretta cerchia di persone. Io penso sia ora di uscire dalla palude dei falsi alibi e dei mulini a vento. Le società occidentali, non solo quella Italiana, da decenni hanno intrapreso una strano cammino, quello del lassismo, come dicevo sopra, della tolleranza e dell’abbassamento dei valori, il tutto per tenerli lontani dalle piazze (infatti dalla fine del terrorismo al G8 di Genova c’è stata una certa pace), insomma… “io chiudo un occhio su droga, decibel e marachelle chiudendo i riformatori ma tu non fare più casini politici”, più o meno il sunto è questo. L’essere umano si comporterà sempre come una bestia se nessuno gli infila nel cervello, fin dalla culla, i valori base, questo è un compito ormai affibbiato solo ed esclusivamente ai genitori. Se un ragazzo si comporta da animale le responsabilità non sono della società, dello Stato, della rete, del buco nell’ozono e dell’olio di palma, le responsabilità sono solo dei genitori. Il problema vero è che prima di ogni altra cosa bisognerebbe educare i genitori sul come si educano i figli, questa è la realtà vera, senza voli pindarici a bordo di congetture più da salotto che da sostanza, dico in generale, non mi riferisco a te. Questa è la reale spinta motivazionale che induce i piccoli bastardi a delinquere, genitori ricattabili e quindi complici, Stato tollerante, Scuola impotente, come ti ho già scritto, viviamo in una epoca in cui è più facile fare sesso che mangiare. Ciò ci insegna che la maggior parte degli stupri, in particolare quelli di gruppo, non nascono da pulsioni ingestibili bensì dal bisogno di prodursi in una performance trasgressiva, come quando si buttavano i sassi dal cavalcavia, tanto per capirci. Chiaro che la rete amplifica tutto a dismisura e quindi incentiva, se si ha veramente voglia di accendere qualche lampadina, non si può non partire da questi presupposti, l’unico timone in grado di cambiare rotta.

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      • Piero Calamandrei: “Tornare a credere nello Stato perché lo Stato siamo noi. Tornare a credere nella politica per una nuova etica della politica. Tornare a credere nell’impegno perché “solo con la partecipazione collettiva e solidale alla vita politica un popolo può tornare padrone di sé…”
        Per il resto vedo che continui a pensarla come me…
        E per i genitori, sì, la colpa maggiore è dei genitori. Gli stessi che vivono la vita dei figli orientandoli fin da piccoli, gli stessi che si lamentano dei troppi compiti in base al fine settimana programmato in montagna… questo anche negli ultimi anni delle superiori, quando dei genitori non ci dovrebbe essere presenza, vista la maggiore età dei figli… gli stessi che portano i figli a caccia o a giocare alle macchinette. Gli stessi genitori che vestono come dei ragazzini perché hanno paura di invecchiare. Gli stessi genitori che giustificano i figli bulli o stupratori… Gli stessi che proibiscono ai figli di venire alle mani, ma gli consentono di insultare in ogni modo, perché tanto a parole non è morto mai nessuno. Gli stessi genitori che dicono ai figli :”Ma guarda quello che merda di uomo…”, “Non farti mettere i piedi in testa da nessuno!”, “Le donne sono tutte puttane!”, “Gli uomini sono tutti stupratori!”…
        Fino a prova contraria i genitori influenzeranno la vita dei figli… gli stessi che poi saranno a capo di governi o giornalisti… o solo amplificatori di bufale opportune…

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      • mi fa piacere avere punti in comune, hai dimenticato i genitori che vengono sgamati a scambiare messaggini spinti con amanti virtuali, da quel momento diventano ricattabili e perdono ogni potere e credibilità genitoriale.

        dovessi incontrare Calamandrei gli ricorderei due cose. “lo Stato siamo noi” è uno slogan anarchico/comunista tanto in voga negli anni 60/70, era delle grandi utopie e delle improbabili teorie. Poi gli farei presente che è un tantinello difficile partecipare attivamente alla vita politica in uno Stato al quarto governo consecutivo pescato dal cilindro del Quirinale ma… lasciamo perdere, non amo i fuori tema.
        Grazie per la piacevole e interessante conversazione, alla prox, buona giornata.

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      • Una volta i genitori venivano sgamati in altro modo… 😀
        Io invece amo andare oltre la politica e il diritto e sostengo vivamente che “lo Stato siamo noi”, perché ci responsabilizza e non scarica su semplici “amministratori delegati” le nostre scelte.
        Non sono dei regnanti, se stanno lì è perché noi lo permettiamo in qualche modo. Abbiamo più potere di quanto immaginiamo, ma lo usiamo solo per ottenere ciò che ci interessa, facciamo la voce grossa solo se ci tocca da vicino… tanto alla fine abbiamo sempre ragione… “Che ognuno pensi per sé, ho già tanti di quei guai da gestire, non posso mica mettermi a pensare ai mali del mondo… cosa c’entro io con l’infibulazione, l’aborto, lo stupro, l’abuso, le guerre, le carestie, non è mica colpa mia… io sono contro”
        Questo è il pensiero comune. Che sia pigrizia, impotenza, ignoranza… che sia per colpa o per dolo, non ha importanza. Esiste ed è questo che fa le sorti del mondo.
        Piacere mio, una buona giornata anche a te 🙂

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      • perdona il mio essere eccessivamente contemporaneo ma è dal novembre 2011 che non abbiamo più nessun potere decisionale, sono sette anni, mica due settimane. Se alle politiche del 2018 non salterà fuori un vincitore palese, inconfutabile, saremo punto a capo e continueremo a pescare governi come fossero bussolotti della tombola. Noi non abbiamo nessun potere, a molti piace illudersi ma non è così. Non solo, da quando ci siamo svenduti pezzi di sovranità alla EU ne abbiamo ancora meno. Mia cara e simpatica ragazza, la definizione giusta è un’altra, noi non siamo manco più cittadini, siamo dei codici barra, utenti, siamo semplicemente un mercato, tutto il resto è fuffa, è vaselina, chiacchiere decorative.

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      • Ti ringrazio per la “cara e simpatica ragazza”, che mi riporta ad età passate, visti i miei ormai 52 lunghi e faticosi anni spesi a risolvere cose che altri hanno prima di me ingarbugliato, permettendomi di accumulare un grosso bagaglio di “informazioni”.
        Mi dispenso dal dare giudizi politici che sono bel lontani dai miei obiettivi.
        Mi attengo quindi solo al semplice vedere e all’osservazione che i sensi ancora mi permettono, nell’attesa di lasciare il ruolo di ragazza ad altre comparse. E deduco che di potere ne abbiamo a iosa, più di quanto pensiamo, basta pensare a dove spendiamo il nostro tempo, i nostri soldi, i nostri like…
        Non è questione di piazze, di guerre, di distruzione volta a ricostruire, si tratta di togliere la parola ai ciarlatani, di diventare impermeabili alle sciocchezze invece che farle proprie e leggi di vita.
        Il clamore delle notizie, il sensazionale esiste perché ce ne abbeveriamo. Una volta certe notizie le si leggeva solo su “Cronaca vera”, ora son diventate cultura di massa.
        E’ commercio, solo commercio. Viene proposto ciò che viene acquistato, accettato, che viene esaltato e acclamato…
        Ognuno ha il suo pubblico, lo stesso che poi lamenta impotenza…
        Certo, siamo un mercato, ma non ci comportiamo come tale…

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      • brava, abbiamo il potere tipico dei “mercati”, mercati da mungere e gestire, hai detto una cosa giustissima ma questo non è “potere” nella accezione nobile del termine. Purtroppo ci comportiamo proprio come un mercato, da tempo, anche i like fanno mercato, la tecnologia fa mercato, anche le scuole di pensiero fanno mercato, fanno data base, fanno marketing. La globalizzazione trasforma tutto in marcato da coltivare e gestire

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      • E noi sappiamo bene come lasciarci comodamente coltivare… Rispetto troppo l’essere umano per pensare che sia insensibile a cosa gli accade. Accondiscentente sì, ma non inesistente nel suo pensiero… Ripeto, lo rispetto troppo per farne una vittima inerme…

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      • ti lascio esortandoti a una riflessione, quando ero ragazzo (dopodomani compio 60anni) un mio Maestro di vita mi disse: “è sbagliato vedere il malanimo dove non c’è ma è ancora più sbagliato vedere bontà e altruismo dove non esistono”. Pietra di paragone… le società farmaceutiche non investono soldi, mezzi, cervelli e tempo per combattere virus e malattie non abbastanza diffuse/i da garantire lauti guadagni. Direi che qui ci sia poco da aggiungere. Non ci resta che sperare, qualora dovessimo ammalarci, di contrarre malattie diffuse e redditizie.

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      • Perché limitarsi alle malattie e alle società farmaceutiche? Citiamo anche clima, fame nel mondo… di argomenti ce ne sono tantissimi e di vizi umani altrettanti.
        Io cerco il bene, ma riesco a vedere anche il male, perché lascio la mente aperta all’evidenza.
        L’uomo è capace di tutto, perfino di mentire a se stesso… Non è la massima di un mio maestro, ma un mio pensiero, lungi però da me l’idea di atteggiarmi ad erudita, ne ho tante di cose da imparare ancora…
        Auguri per il tuo compleanno!

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  4. Concordo : non è una questione di ‘genere’ ma piuttosto di cultura, civiltà ed educazione;
    per cultura intendo dire che ci sono alcune zone del mondo dove sono attuate in piena legittimità delle ‘pratiche’ non accettate altrove (e per fortuna, ad esempio il matrimonio di un sessantenne con una bimba di 10 anni);
    su civiltà ed educazione non occorrono spiegazioni …

    il mio pensiero è che ‘tutto’ sia lecito all’interno di 4 mura tra adulti consenzienti (per davvero, ovvio), tutto il resto non dovrebbe esserlo, neppure per lo Stato …

    ciao Dora 🙂

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    • Ciao Claudio.
      Ed è appunto perché è un discorso di cultura, civiltà ed educazione che notizie che arrivano da altri luoghi non ci devono solo indignare, ma provocare un rifiuto.
      Notizie come queste non dovrebbero passare inosservate, ma dovrebbero preoccuparci, perché prima o poi quella deriva uscirà al di fuori di quegli Stati ed arriverà a noi. Ormai il mondo è diventato un piccolo condominio, le distanze non ci proteggono più, non ci differienziano come una volta. Per cui se un tempo ce ne lavavamo le mani perché non accadeva in casa nostra, oggi non possiamo più farlo, perché prima o poi il pensiero diventerà normale anche per noi.
      Se mi batto per far capire che l’abuso non riguarda solo chi lo vive è perché più lo si ignora più lo si legittima e dilagherà impunito sempre più.
      E’ inutile voltarsi dall’altra parte lamentando stanchezza e impotenza…
      Se scrivo un post di sciocchezze divertenti Avrà un’infinità di like e condivisioni Se invece parlo di questo non ne avrà altrettanti… Ecco questo è un primo segno di disinteresse. Da questo si vede che la società non vuole agire…

      “Il Texas approva il disegno di legge che autorizza i medici a mentire alle donne incinte”
      http://www.huffingtonpost.it/2017/03/22/texas-legge-incinta_n_15537420.html?ncid=fcbklnkithpmg00000001
      Arkansas. Le vittime di stupro potranno abortire solo dietro consenso dello stupratore
      http://gayburg.blogspot.it/2017/07/arkansas-le-vittime-di-stupro-potranno.html
      Questi non sono luoghi del terzo mondo dove hanno potere ignoranza e culture primitive… questi sono reati di Stato

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  5. Si Dora, hai davvero ragione, ci dobbiamo preoccupare e molto!! Moltissimo!
    Perchè questa società tende a nascondere e negare l’evidenza, ad etichettare atti del genere come se niente fosse, giudici che fanno finta di niente, “si è costituito, si pentirà, è una persona tranquilla, e li lasciano circolare tranquillamente tra di noi” mentre la massa fà solo la voce grossa per qualche istante, ma poi… è come se dicessero che “in fondo cosa vuoi che sia… passerà con il tempo! Dimenticherai” a chi la pensa così auguro di cuore di passare davvero momenti simili, e poi di farci sapere se ha cambiato idea.

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  6. Che dirti?… Difficile formulare un commento quando c’è una intesa di vedute tanto larga e complessa. Al massimo potrei contestare qualcuno dei tuoi corrispondenti, soprattutto quando insiste nel non imputare al maschilismo della società umana, i pessimi rapporti tra generi che si stabiliscono di norma. Certo, sono maschio anch’io. Però debbo dirmi disgustato da questa filosofia nella quale si cresce imbevuti di miti e modelli così stupidi, prepotenti e falsificatori. Soprattutto, trovo straordinarie le tue parole a chiarire che c’è anche pretestuosità e ipocrisia nel giudicare i casi di stupro di questi ultimi tempi. Ci sono individui che, per partito preso politico, usano il discrimine per dire che: quelli di Rimini sono fatti da bestie che meritano la pena di morte. Mentre quelli di Bari o di qualche parte in Campania, sono solo ragazzate(dette dal sindaco stesso del paese), tanto da costringere la vittima a cambiare paese e non i carnefici. Quindi: perchè si ha tanta paura di parlare di filosofia maschilista che permea ed intride la società? E’proprio da questa pretestuosità e parzialità che nascono equivoci(come tu ben dici), finendo per scusare e perdonare i propri maschietti che vengonoi assolti e perdonati, mentre le ragazzine si sa che fanno le puttanelle e che quindi se la vanno a cercare. E’questa mentalità maschilista che bisognerebbe cambiare attraverso l’educazione dei figli, in modo da interrompere questa esiziale catena di s.Antonio. Ci manca l’educazione alla comprensione, alla condivisione ed al rispetto. Il resto è soltanto fuffa, parole al vento tanto per nascondersi dietro ad un dito: gli altri sono i barbari, noi siamo i civili. Anche se, alla fine, nella civilissima Italia, come tu ben dici: la maggior parte dei crimini contro le donne viene commesso da parenti, amici e dal compagno o marito o fidanzato stesso. E non bisogna credere che nel nord Europa si sia messi meglio, poichè anche lì le percentuali sono quasi pari, per non dire superiori alle nostre…
    Un abbraccio fortissimo….

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    • A proposito dello stupro di Rimini, è cosa grave ciò che alcuni giornali hanno fatto: spiegare nei minimi particolari il modo in cui lo stupro è avvenuto. Se gli stupratori sono bestie, questo pseudo giornalismo è sciacallaggio puro. Ed io temo che essi si sentano legittimati da ciò che detto in questo articolo: lo stupro è considerato un semplice rapporto sessuale, quindi perché non mercificarlo per fini pornografici?
      Se un certo pubblico non segue più quel quotidiano, perché non rivolgersi ad altri più ricettivi e propensi ad un discorso libidinoso più che culturale?
      Ho paura Silviatico che abbiamo imboccato una strada da cui difficilmente si torna indietro…

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      • Lo temo anch’io, mia dolce Dora. E lo temo proprio a partire da questi brutti segnali: la morbosità di giornalisti, la non condanna da parte dei lettori e spettatori, come anche l’omertosità e faziosità politica dei più, che sfruttano pure questa barbarie per marcare differenze e scavare fossati. Così nascondendo la propria ipocrisia…

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      • Politica che definire “codina”è un eufemismo: nella realtà è sempre più populistica e demagogica, sempre più con il pelo sullo stomaco, non si fa sfuggire qualsiasi pretesto, anche quelli più toccanti come la violenza sulle donne, per farne cavallo di battaglia e messa al rogo del capro espiatorio di turno. Come disse un tizio andando a Parigi per essere incoronato: Parigi val bene una messa. Costoro insistono nel dire: la cadrega val bene uno stupro, della verità e delle vittime…
        Abbraccio

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      • Sul fatto che aumentino gli stupri e la violenza sulle donne, ho dei dubbi. Ma che le cose vadano avanti sempre allo stesso modo, è cosa più probabile. Anche perchè il fatto che si additino le malefatte dei migranti fa in modo di cancellare le proprie responsabilità e quindi mantenere lo status quo. Un po’come succede in Polonia: da un lato si rifiutano rifugiati, quindi, in teoria, proteggendo le proprie donne dalle aggrassioni di stranieri. Però allo stesso tempo, elaborando ed approvando tutta una serie di provvedimento che riporta le donne a vivere in condizioni ancor più arretrate che se vivessero in una società di stampo integralistico religioso. Della serie: non vuoi subire aggressioni, allora ritorna schiava segregata in casa, sottoposta al tuo uomo tuo signore. Dici che valga la pena tutto ciò? Molte donne non si rendono conto dei pericoli che stanno correndo con questi venti populistici e di estrema destra xenofoba, per non dire razzistici…..

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      • Lo sento questo rischio, Silviatico, come un vento freddo che mi punge la pelle… brutta gente sta prendendo sempre più potere… sarà per incredulità o assenza di lungimiranza ilnon voler vedere? Non posso dirlo, ma di sicuro ci sono molti condiscendenti che pur sapendo, non agiscono…

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      • E’tutto un problema di bassa furbizia e conformismo. Il problema dell’immigrazione c’è, ma non è certo nei termini sbrigativi con cui viene proposto. Non si può dire basta non lasciarli entrare o accoglierli sempre e comunque: necessita una politica seria di accoglienza che preveda diritti ma anche obblighi. Dunque sottraendola a facili scorciatoie populistiche. Come allo stesso tempo necessiterebbe una capillare politica che faccia cambiare mentalità ai genitori nell’educare i propri figli nel rispetto dei generi. Cosa assai difficile in un paese come il nostro così intriso di maschilismo, familismo e cattolicesimo bigotto…

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      • Sarebbe troppo pericoloso per il sistema: la linea che si è scelta è quella di avere una massa di consumatori non troppo acculturati, appena sopra l’istruzione primaria. Lo si può ben vedere dai tagli verticali all’istruzione…

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      • Ogni cosa ha una sua logica ed obbedisce a proprie dinamiche. I politici, chi decide e dirige, cerca di inserirsi in queste dinamiche, facendo si che le cose vadano come è nei loro desideri. Certo, non è sicuro che le cose vadano in quel modo. Ma il lungo periodo gioca a nostro favore: non bisogna mai mollare la presa. Come dimostrano questi ultimi anni, ci vuole poco a tornare indietro. Un tempo l’istruzione era riservata a certe classi sociali. Poi, negli anni settanta, si liberalizzò per dare corpo alla Costituzione. Oggi si cerca di tornare indietro: non si può essere tutti laureati, ci si dice. Basta solo una percentuale. Però il vero problema è: che tipo di istruzione impartire? Noi risponderemmo che deve essere improntata al rispetto dei generi sessuali. Ma, per molti non è così, perchè hanno paura di perdere potere …

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      • Tutto giusto, tutto quadra… ma io insisto riguardo al dubbio su una loro utilità a lungo termine. Se crei un mondo fasullo, per avere potere, esso sarà poco vivibile anche per i tuoi figli… Non sarebbe più intelligente e logico volere per i figli un ambiente gradevole in cui vivere? E’ questa mancanza di razionalità a incuriosirmi. E’ come piantare un fiore magnifico tra erbacce…

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      • Ma, se la nostra classe politica imprenditoriale fosse in possesso di ampie vedute, credi che saremmo mai arrivati a questo punto di crisi profonde? Questa è gente che non riesce a vedere più in là del proprio naso e ad andare oltre un tornaconto immediato. C’è stato solo il periodo del dopoguerra in cui le classi dirigenti e politiche hanno provato ad immaginare un mondo diverso e più giusto. Tanto che ancora adesso ne viviamo i riflessi positivi di quelle politiche. Ma erano altri tempi. Adesso manca la sincerità: la globalizzazione è anzitutto lacrime e sangue per tutti noi, vuol dire rinuncia a vantaggi economici e diritti conseguenti. Ma il tutto avrebbe un senso se ci si dicesse: domani, quando anche il resto del mondo avrà raggiunto un adeguato modello di sviluppo, sarà naturale che i livelli di tutti i popoli tornino a salire. Perchè è nell’ordine delle cose che, un lavoratore italiano non possa guadagnare di più di uno africano pur facendo lo stesso lavoro. Così è per la violenza sulle donne: o si riesce a globalizzare pure le legislazioni con le conseguenti educazioni di tutti i paesi al mondo, oppure sarà soltanto aleatorio il progresso solo nelle nostre nazioni: prima o poi c’è il rischio di finire risucchiati nella barbarie generale. Perchè è più facile tornare indietro che andare avanti. E’qua che bisogna insistere e cercare di globalizzare la lotta contro la violenza e la discriminazione contro le donne. Perchè non ci può essere una donna sicura in un angolo qualsiasi di mondo se ancora ovunque regnano misoginia, maschilismo e discriminazione di genere…

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  7. Grazie, Dora…. continuiamo a indignarci, ad agire controcorrente anche quando è più “scomodo”, a parlarne, senza lasciar cadere l’argomento “scottante” nel vuoto. Non si potrà fare in un giorno, ma se stiamo tutti zitti non si comincia mai, se qualche voce si alza se ne alzeranno altre. Io non dispero, anche perché ci sono persone come te…Buon tutto!

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    • Mariluf io lo faccio, non mi arrendo, ma a quanto serve la mia voce?
      Come ho detto, per gli argomenti leggeri e divertenti c’è condivisione, ma per quelli seri che obbligano a mettersi in discussione le cose sono diverse.
      La gente non ne vuol parlare, non per paura o disinteresse, ma perché aspetta che sia un altro a farlo… ma un altro chi, e soprattutto cosa deve fare?

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  8. Bellissimo post, grazie Dora.
    Interessante il dibattito con TADS.
    Io credo che un forte grado di maschilismo sia rimasto, anche nella civiltà occidentale. Le leggi sotto la forte spinta di anni passati, in qualche modo si sono evolute. E invece la nostra cultura a un certo punto è tornata indietro. Lo dimostra purtroppo la nostra quotidianità, ci sono temi forti che ritornano nella nostra vita di donne.
    Ancora grazie Dora, anche per questo bel dibattito

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  9. Non disperare, Dora… a qualcosa serve. Ogni persona che legge, e condivide, e passa l’idea, e magari ci prega su, allarga il cerchio. E ce ne sono, di persone così. E’ vero che non fanno notizia; ma ci sono. Non lasciamoci rubare la speranza, cara. Un abbraccio.

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  10. quello che scrivi è giustissimo ma si deve lavorare sull’idea, sul far maturare che stupro, abuso o qualsiasi altra azione operata su donne e bambini contro la loro volontà sono da condannare. Le leggi sono imperfette, perché sono un nostro prodotto.

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  11. “…i casi vengono alla ribalta o si tratta di episodi da sfruttare politicamente….” Mi soffermo su questo punto perché questa tendenza mi fa altrettanto arrabbiare. Parliamoci chiaro: almeno una donna al giorno viene stuprata, i dati sono imprecisi perché molte scelgono di non denunciare la violenza subita, ma adesso, sulla scia dello stupro di Rimini, quello di Firenze, si aggiungono quelli di Roma e via dicendo… E perchè li conosciamo tutti? Gli stupri ci sono sempre stati, ci sono ogni giorno, ma adesso è un po’ “la moda del momento” e i servizi mandati in onda nei TG non sono per sensibilizzare l’opinione pubblica o cercare, in qualche modo di cambiare le cose, no. Vengono fatti per VENDERE, perché adesso è l’argomento del momento, per così dire. Trovo questo atteggiamento riprovevole e vergognoso… in perfetta sintonia con l’incivilità presente nella nostra società.

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    • Sono d’accordo. La maggior parte dell’informazione non è rivolta per “informare”, ma per far merce dei fatti. Lo testimonia il modo in cui se ne parla e la quantità di dettagli e dibattiti fini a se stessi.
      Appunto per questo ritorno su quel che dico da molto: noi abbiamo il potere di cambiare le cose, con la nostra preferenza, i nostri “like”. Se tutto è solo commercio, noi come consumatori abbiamo il potere di influenzare l’offerta…

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  12. Assolutamente, il cambiamento deve venire da noi. Ma anche chi ha il potere, i mezzi per farsi ascoltare dovrebbe muovere qualche passo: basta giustificare, basta cercare attenuanti, basta cercare di distorcere le informazioni in modo da minimizzare i fatti. Lo stupro è stupro, non esiste l’abito succinto, non esiste il cocktail in più, non esiste l’ingenuità. Quando tutti lo capiranno, allora forse le cose potranno cambiare davvero.

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    • Chi è al potere spesso non è preparato o incapace totalmente di prendere iniziative del genere. Purtoppo sta a noi indirizzarli verso un punto di vista diverso. E, anche se ultimamente lamentiamo una certa impotenza nel determinare una classe politica degna del suo nome, in realtà siamo i primi a dimenticare gli interessi sociali per quelli personali, credendo di essere immuni ai mali del mondo…
      Se da un lato quindi esiste un colpevolizzare la vittima, d’altro canto è forte la convinzione che la questione non ci riguardi e ci voltiamo dall’altra parte, credendo che il non vedere ci salvi.

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  13. Hai ragione Dora, lo stupro viene percepito in maniera sbagliata da chi non è vittima… ormai una infinità di casi vengono percepiti ed affrontati con il “poverina” allo stesso modo di tutte le persone che muoiono ogni giorno x mani di altri. Siamo ridotti ad essere pochi sani in un mondo malato. Forse i film futuristi di quando ero piccola non si discostano poi tanto da questa società!

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