Il 15 marzo uscirà Le mie Pagliuzze

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E vi parlerò di abuso su minori

Con questo libro vi parlerò di me, di ciò che di inconfessabile ho vissuto, sulla mia pelle, nel mio animo. Vi dirò cosa ho provato, come ho trascorso la mia infanzia, la mia gioventù, sola con me stessa e il mio senso di colpa. Vi parlerò delle debolezze degli adulti e della forza di una bambina che ce l’ha fatta solo perché aveva tanta voglia di vivere.

Ho impiegato anni per scrivere questo libro, perché ogni volta la tristezza mi obbligava a interrompere. E in un’occasione ho creduto che non lo avrei più ripreso. Poi ho letto un articolo che mi ha ferita, mi ha indignata e allora ho compreso che a qualsiasi costo sarei dovuta andare avanti e continuare ad analizzare le mie emozioni, il mio vissuto, per capire cosa era accaduto, per assolvermi e per ritrovare finalmente la sicurezza in me stessa, in quella che sono. Perché uscire dal senso di colpa si può.

Di seguito potete leggere l’articolo che ben illustra il pensiero comune che permette al senso di colpa di esistere. Non accuso il giornalista che l’ha scritto, questa non è una battaglia contro di lui. Anzi lo ringrazio, perché le sue parole hanno reso evidente la colpa degli adulti che fanno finta di non vedere, che sottovalutano, che accusano la vittima…


Pedofilia, anziani da salvare e non farne dei mostri.

La legge giustamente è severa e dal 1996 non fa più distinzione tra molestie, atti di libidine e violenza. Al centro è stato posto il rispetto totale che sempre si deve avere per l´altro, per cui ogni atto di prevaricazione sessuale rientra sotto la figura di violenza.

La legge punisce il reato di violenza sessuale con pene dai 5 ai 10 anni, aumentandole dai 7 ai 14 se l´abuso avviene a danno di esseri sotto i 10 anni di età. A questo punto però bisogna saper distinguere anche se la natura dei possibili reati è materia facilmente condivisibile e mobilita sdegni e reazioni emotive di tutto rispetto. Vediamo assieme una serie di questioni e di distinguo riguardanti proprio la pedofilia.

Un conto sono i commercianti di bambini, i turisti del sesso, coloro che ben consapevoli della propria perversione non esitano a soddisfare ogni voglia, non accettando qualsiasi forma di autocontrollo. L´attività pedofila che coinvolge per lo più adulti, di estrazione sociale e cultura medio-alta, è indice di una perversione morale, sociale e sessuale che, salvo i rari casi di incapacità comprovata di intendere e di volere, non possono trovare alcuna indulgenza nella società. Questa medesima figura di reato però riguarda, sovente, anziani di 70, 80 anni, che a volte, si lasciano andare ad abbracci e toccamenti, in nome di turbe psichiche collegabili all´età senile, che originano di volta in volta nella solitudine, nella frustrazione o in semplici e povere ideazioni sessuali. Atti che sono sì di prevaricazione, ma che sono segno di debolezza più che di determinata volontà di perseguire piacere e potere, a danno altrui. Riguardano per lo più soggetti spesso inconsapevoli della gravità dei propri comportamenti, vissuti spesso con normale indifferenza da parte dei bambini stessi. Spesso poi, i casi che riguardano gli anziani, non hanno prove. L´unica prova è il racconto di un bambino, di essere stato “toccato”. I percorsi dell´innocenza di un bambino sono infiniti. Un bambino non è mai giuridicamente responsabile dei propri racconti. Intendo dire con ciò che per un bambino è legittimo raccontare qualsiasi cosa, frutto di verità o di fantasia.

Oggi un bambino, in età scolare, che vede quotidianamente la televisione, che non ignora le preoccupazioni e gli allarmi sociali degli adulti, se vuole, se nella sua mente lo ritiene, sa come colpirti, se si arrabbia con te, sa come “distruggerti”. E tu non hai scampo. Non è un caso che “da una recente ricerca dell´Università di Roma risulta che su quattro denunce per abusi su minori, tre sono infondate”. Il giudice, per quanto attento e sensibile, è di fronte, a questo punto, ad un racconto “verosimile” di un bambino, certo raccolto con le dovute cautele da uno psicologo, ma che non può essere sottoposto a contraddittori, e alla confusione di un anziano che vede improvvisamente suggellarsi la propria vita da un’accusa tanto infamante, a volte, ripeto, priva di prove. Un bambino contro un vecchio, in una causa in cui il vecchio si ritrova improvvisamente solo. L´emotività, il consensus gentium, è tutta a favore del bambino. Va in frantumi la propria immagine sociale, il senso della propria vita.

A questo punto avviene che la procedura processuale ti consente di cercare di chiudere in fretta, con benefici di pena grandi rispetto al minimo di 7 anni che rischi, con un patteggiamento che socialmente però equivale ad un´ammissione di colpa, ma che ti consente di uscire di scena, di non andare avanti in un processo che, a parte i costi enormi di avvocati, perizie e controperizie, ti vedrà sempre solo, sospettato e screditato. Da tutti. Da quelli anche del cui conforto avresti bisogno. Io credo che, senza per forza voler essere indulgenti, i casi che riguardano gli anziani, specie quando hanno condotto una vita integra, normale, immune cioè da fenomeni di violenza e prevaricazioni, dovrebbero essere trattati con più riguardo, possibilmente non da tribunali, ma eventualmente da forme opportune di assistenza. Io sono contro i mostri e sogno questo tipo di civiltà e di giustizia.

Articolo di Giuseppe Raspadori

L’Adige – 11/07/2003

153 pensieri su “Il 15 marzo uscirà Le mie Pagliuzze

  1. Il 15 Marzo non è lontano. Non occorre ricordarlo, anche perché mi colpisce in modo particolare il pensiero che sarà doloroso immergermi nel tuo vissuto. Com’è stato sin qui doloroso leggere quei post in cui ne hai parlato.
    Ma sono dolori liberatori e chiarificatori. Soprattutto per chi legge. Perché per te che ne scrivi rimangono piaghe invisibili nell’intimo, che pur se rimarginate lasciano il loro segno. Auguri di un’ottima diffusione del tuo libro.

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    • Marcello, questo libro rappresenta lo scopo di quelle ferite. Ci sono, ci convivo, non importa. L’importante per me è non farmene scudo, ma usarle per aiutare altri, per quanto mi sarà possibile.
      E’ un libro duro, ma scritto nel mio stile, senza zavorre inutili, perché solo i fatti contano…
      Spero anche io in una sua diffusione, perché so cosa ho scritto e come l’ho scritto, ho fiducia nel mio pensiero e nella mia attendibilità. Ed è questo che mi darà forza, insieme a tutti coloro che vorranno aiutarmi. Perché questo non è un libro che deve darmi lustro, ma ha vita propria indipendentemente da me…
      Ti bacio

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      • Dora,
        Non aggiungo nulla a quanto hai detto. Pensiero che condivido pienamente. Permettimi solo di dedicarti questa poesia.

        Il silenzio di Isacco

        È buio. Una falena bianca
        palpita silenziosa tra le dita,
        freme, si posa sulle palpebre
        chiude con le sue ali le mie labbra.
        Non posso più guardarmi corpo e mani
        sporchi di una paura che mi uccide i sogni
        la bocca che rifiuta le parole
        di questo turbamento insonne e oscuro
        di questa luce fredda dentro il cuore.

        Anche tu, madre credevi in questa luce
        e mi hai lasciato libero nel sole
        come farfalla che apre le sue ali.

        Ora mi chiedi quale oscuro male
        ha invaso le mie notti, rende solitario
        il pianto che improvviso mi soffoca la gola
        e accresce l’ira contro i tuoi sorrisi.

        Anche lui sorride, anche il mio male
        ha materni gesti che m’ingannano
        piegato e impaurito al suo piacere.
        Lui parla con dolcezza
        spalanca le sue braccia, chiede al Cristo
        perdono per le nostre colpe ingenue,
        appare come un angelo di luce
        ma con le dita stringe forte i polsi
        mi spinge dalle spalle afferra la mia nuca
        e brillano i suoi occhi di una luce fredda.

        Ma non ha gli occhi tuoi non ha il tuo sguardo
        piuma di tenerezza che mi dice amore
        soffio delle tue labbra come un fiore
        su cui posare stanco ogni paura.
        E lentamente infondi coraggio alla mia voce.
        E lentamente parlo, chiedo al tuo cuore
        di restarmi accanto nel mio triste buio
        di accendere le luci sopra le mie notti.

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  2. Non ho parole… è vero che in ogni caso di abuso bisogna essere certi della veridicità ma qui sembra che se sei anziano automaticamente sei autorizzato a fare i tuoi porci comodi e poco importa se la vittima non è un oggetto bensì un bambino…. Come dici tu questo articolo ti ha dato la spinta per reagire, per urlare al mondo la tua esperienza.

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  3. Ci sono situazioni e situazioni, la Pietas non sempre puo’ essere operata come nel caso di questo articolo.
    Dora, ricordo che avesti già parlato di questa tua disavventura personale, tutta la mia stima per la forza e il coraggio che hai avuto nel superare questo dramma.
    Un tenero abbraccio…
    Ciao carissima.

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  4. Ciao Dora cara vedo che qui tratti argomenti che mi fanno perdere la buona educazione, l’abuso in se è al pedofilia, e uno di crimine più disgusto per i bambini… devo stare calmo oggi sono già nervosissima per cavoli miei..

    bussi cara sorellina ❤

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  5. sono convinta che il tuo contributo aiuterà a risvegliare le coscienze verso un problema di cui si fatica a parlare,quasi fosse un tabù,invece è giusto rimarcare che questi episodi sono più numerosi di quanto si pensa .il vissuto altrui aiuta a trovare coraggio prendendo spunto dalle testimonianze dirette per affrontare sia la denuncia, assolutamente da non omettere, che il percorso di superamento del trauma. Auguri e complimenti per la tua determinazione e il tuo progetto letterario. Un’abbraccio

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  6. Cara Dora, ora almeno è possibile parlarne a differenza di solo poco tempo fa. Infatti, non passa giorno che sulla stampa non appaiano notizie sull’argomento, tanto che lo stesso Papa Francesco ha preso posizione, con vasta eco sui media. Non più tardi di ieri tutta una pagina del Corriere era dedicata ai fatti sconcertanti occorsi in seno alla Chiesa. E oggi leggo che è Jane Fonda a dichiarare di essere stata abusata da piccola e che la sua stessa madre ne era stata vittima a 8 anni, lasciandole un segno mai risolto tanto che la madre si è poi suicidata a 42 anni.
    Temo purtroppo che l’abuso alla pari dell’omicidio (e il paragone non lo trovo eccessivo, valutandolo di pari gravità) faccia parte di quell’eterna lotta, dagli inizi del mondo, del bene contro il male, e iniziata con Abele vittima di Caino.
    Resta il tuo caso – tuo personale – e penso che la scrittura del libro, ti sia stata utile nel tuo ritrovarti e superare e sia ora occasione di condivisione e solidarietà.
    Auguri di lusinghiera continuazione.

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  7. Ho una persona speciale, molto vicino a me, che ha subito molestie sessuali in giovane età.
    Ora è adulta.
    Mi ha raccontato cosa le è successo, vari anni fa.
    Mi ha fatto venire la pelle d’oca. Ci siamo abbracciate, ed insieme, abbiamo pianto.
    È da pochi anni, dopo aver riacquistato la stima in se stessa, che ha vinto la sua battaglia ” emotiva”. Il timbro, di quegli episodi, si è un po’ sbiadito. È riuscita a lavarne anche l’odore dell’inchiostro, con il quale era stata marchiata.
    Ti ringrazio tantissimo, anche a suo nome.
    Lo leggerò volentieri .
    Dare voce a chi la sta ancora cercando, cara Dora, è un grande dono.

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  8. quando si parla di se stessi è sempre difficile e doloroso, specialmente se l’argomento sono gli abusi-
    Ci vuole coraggio a scrivere, perché si mettono a nudo quello che abbiamo conservato dentro di noi, come hai detto ‘ sensi di colpa’.
    Curioso e aspetto l’uscita.

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  9. Dora, sono felice, emozionata, arrabbiata, tutte queste sensazioni assieme! Felice per te, emozionata per l’uscita del tuo libro più importante, arrabbiata per l’articolo che ho letto, e dire arrabbiata è poco. Mi si rivolta lo stomaco di fronte alle parole di questo “giornalista”. Ma questo articolo è quello ti ha spinto a scrivere, a prendere consapevolezza di te stessa e della tua capacità di reagire, della tua forza e del tuo coraggio. Almeno in questo è stato utile. Finalmente, cara, finalmente è arrivata la pubblicazione, sono certa che sarà di aiuto a chi avrà la volontà di leggere e di capire, di comprendere con mente e cuore aperti, per dire basta a questa violenza che continua a perpetuarsi e che non ha giustificazione alcuna. Non riesco a scriverti molto di più, sono certa che hai capito che non sto proprio bene in questo periodo, che fatico a fare qualsiasi cosa, ma sono anche molto emozionata, aspettavo questo giorno con te, e anche l’emozione mi impedisce di trovare altre parole. Ti abbraccio forte, amica mia, con affetto, grande stima e rispetto. ❤ ❤ ❤

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  10. Sono felice per voi, perché si meritano davvero il vostro libro sia luce al più presto. Sei grande come si scrive con questo articolo, si mette una polemica sul tappeto. Un caso che si ripete oggi molto spesso ed è molto spiacevole che i bambini che coinvolgono

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  11. Dora… ora non dico niente, ti voglio solo abbracciare… caldo, stretto, lungo, corto, per passato, per presente, per quello che hai vissuto, per quello che sei oggi, per qullo che fai, per qulla che farai, per quello che sei, pet quello che ci mostri… scegli tu. Io solo ti abbraccio.

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  12. Sarà un libro di peso! Quel peso che hai portato per anni, complimenti a te per aver avuto la forza e il coraggio di andare avanti nonostante, posso solo immaginare, quante lacrime e dolore ti sia costato. Volevo scrivere “in bocca al lupo” ma tu dalle fauci del lupo te ne sei tirata fuori, quindi… Auguri auguri auguri Dora, Ti auguro tanta fortuna, e sopratutto che chi di dovere abbia la forza di leggere il tuo libro.

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  13. L’articolo di Raspadori mi ha fatto ribrezzo. Non si possono fare ‘distinguo’ su casi di pedofilia. Così come non se ne possono fare nei confronti di atti di violenza sulle donne. Così creiamo solo degli alibi, delle giustificazioni per atti che fanno schifo e andrebbero puniti senza alcuna clemenza.
    Se un anziano è afflitto da senilità e rincoglionimento, credo sia anche difficile compia gesti particolari di libidine contro minori. E poi, ma perché dovrebbero fare atti di libidine verso minori e non verso una bella donna già matura? Tutte palle. La violenza sui minori non ha giustificazione alcuna.

    E poi si creano i sensi di colpa, che la ragione allontana ma l’emozione si tira dietro.

    Sei stata brava e coraggiosa, Dora, ti meriti tutto il mio – il nostro – rispetto.

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    • Andrea il tuo commento è esaustivo e ben esprime il mio pensiero. Purtroppo quest’articolo viene fuori da un pensiero comune in una grande parte della società. Ho citato l’articolo, non per la colpa del giornalista, ma per evidenziare proprio questo. Anche se è passato qualche anno, è più attuale che mai. Coraggiosa? Forse sì, ma sono soprattutto molto testarda e mi piace portare a termine le cose che sento necessarie

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  14. Sinceri auguri per questo libro, ci sono persone che affrontano con una leggerezza allarmante argomenti di cui non sanno nulla, da psicologi da quattro soldi ( tipo il giornalista di cui sopra) credono di poter dire e scrivere di tutto. Ho avuto l’occasione di conoscere un giovane uomo che coraggiosamente ha parlato di quanto gli era accaduto da bambino e da quello ha tratto una gran forza e…gentilezza, lavora infatti con i bambini e le famiglie proprio sulla gentilezza

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