Ancora

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Mi accarezzi senza insistere sul tuo tocco, lasci scivolare la mano sulla mia pelle, distratto dal mio parlare. Mi guardi, mentre ti dico di me, e pensi a quel che sarà di quest’amore. Ti avvicini al mio viso e lo sfiori con il tuo respiro, senti il mio profumo, chiudi gli occhi, cerchi la mia bocca. Mi perdo nel tuo bacio, nel sapore di te, e non trovo pace al suo finire. Instancabile, reclamo ancora. Esaltante è l’emozione che sento, mi attraversa il corpo, inducendo le mie difese ad aprirsi per te.

Ora sei tu a parlare, mentre io ti osservo. Affamata, ricevo ogni parola, ogni gesto di te. La tua voce mi entra dentro, mi riempie, stimola i miei sensi. Ti tocco le labbra con le dita, un piccolo gesto per riavere attenzione. Ti accarezzo, prendo il tuo viso tra le mani e rubo un sorriso. Mi avvicino, sento il tuo corpo che desidera il mio. Mi avvolgi nel tuo abbraccio e mi attiri, con la pressione di ciò che provi.

Mi lascio andare al calore delle tue mani che mi tengono con decisione. Le tue labbra raggiungono il mio collo, attratte dalla nudità che ti offro con intenzione. Si aprono in un bacio che mi assapora, indugiano a lungo prima di risalire verso il viso. Premi sulla guancia con la stessa intensità, poi raggiungi la mia bocca, in attesa di averti ancora. Non è un bacio quello che lasci, ma un aprire e chiudersi di labbra, un rincorrersi e prendersi con affanno suadente. Un gioco che fa impazzire la mia ragione e mi fa pretendere quel che desidero ancora.

Sono ribelle nel domandare, ma persa in ciò che mi dai, lo sai e mi fai aspettare. Prometti con le tue carezze, ma continui a negarti, vuoi vedermi tremare, sicuro di quel che fai. Non ho parole se non chiederti ancora, è un tormento quello che mi dai. Ti guardo negli occhi, ti induco a fermarti, prendo la tua bocca per placare la mia.

72 pensieri su “Ancora

  1. Tu sorprendi sempre!
    Sei come un cubo di Rubick.
    Con mille colori. Infinite combinazioni. Diversi allineamenti. Ed ogni volta, il lettore si lascia possedere dalla frenesia di far combaciare tutti i tasselli. Ma tu, finito un cubo, ce ne proponi un altro, ancora più intrigante.
    E tutte le volte, è un vero piacere!

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  2. Passione e sensualità, eleganza e raffinatezza! Quando si dice che la “classe” non è acqua e che, se non ce l’hai, neanche se ti rovesci a testa in giù la acquisisci, non è un modo di dire banale … Tu ne sei la dimostrazione, di classe ne hai da vendere, mia cara! Il tuo è vero scrivere di “eros” e di “erotismo”, non è facile farlo senza mai scadere nemmeno per un milionesimo di secondo nella volgarità che capita di leggere in giro, e tu lo fai in maniera spontanea e naturale, suscitando in chi ti legge il desiderio di immedesimazione, lo sprigionarsi delle proprie fantasie “erotiche”, attraverso immagini squisite e delicate, dipinte con garbo e senza mai caduta di stile … Emozione pura! I tuoi racconti, anche da questo punto di vista, sono una vera prelibatezza, sei l’esempio della signorilità! E la mia grande consolazione di fronte a tanta grossolanità, rozzezza, volgarità, zotichezza e goffaggine che compongono il vuoto “culturale” di chi si atteggia e assume il ruolo di “scrittore di eros”, quando in realtà, il più delle volte, deve ancora imparare l’alfabeto … Ti abbraccio, ma proprio forte, oggi mi hai fatto un regalo! ❤ 😀 ❤ 😀 ❤

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  3. Più che un racconto….direi una sinfonia. comincia con un piano, dolce, prosegue con un intenso, vibrato, raggiunge l’apice con un fortissimo e poi compie il percorso inverso. Insomma un vero atto d’amore messo sulla carta!!!!!!!!! Bravissima e coinvolgente, come sempre.

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  4. Più che un racconto, può essere il “momento” di un racconto.
    A questo proposito, mi richiami in mente Raymond Carver, “Di cosa parliamo quando parliamo d’amore”.
    Carver è uno specialista del racconto. Avere dei riferimenti è inevitabile. Carver stesso (digli niente!) l’aveva in Cechov.

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    • E’ il momento di un racconto, perché è il momento di qualcosa di più grande, è solo una minima parte di ciò che l’amore fa provare. E per descrivere l’amore bisognerebbe scrivere un racconto senza fine… Perché ho scelto questo momento e non un altro, forse potrebbe essere questo il racconto da fare…

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