Non ho dimenticato

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Anime_02Cecilia Gattullo

No, non incolpare la mia memoria di aver messo da parte il tuo ricordo. Non è vero, non ti ho buttato via come un rifiuto abbandonato sul ciglio della strada. Ho ancora pensiero delle emozioni provate tra le tue braccia e il desiderio di far l’amore senza averne mai abbastanza. Più di una droga, avevi imprigionato la mia mente nel costante bisogno di te. Una prigione da cui non sarei mai fuggita e in cui più di una volta ti ho chiesto di rinchiudermi senza darmi respiro.

No, non ho dimenticato l’amore che mi legava a te, la premura per tutto ciò che desideravi, per ogni tuo pensiero, per tutto quel che ti aspettavi da me. Ma non ho dimenticato neppure quella frase, con cui hai rivelato le tue intenzioni: “Solo questo avrai da me!”, mi hai detto, indicando il tuo sesso. Mi hai ferito, come mai avrei pensato, ma non ho detto nulla ed ho continuato a baciarti, accettando il tuo volere, con la logica di chi sa di non essere amato. E le mie lacrime non te le ho fatte vedere, quelle le ho tenute tutte per me. Sapevi che ti amavo, che non anelavo altro che a viverti, ma pur avendo nel tuo sguardo un alito d’amore, mi hai frenata, bloccando ogni mia speranza, ogni mia richiesta, con quel patto che mi chiedevi di accettare. Ma dimmi, come avrei potuto farlo? Come avrei potuto ingannare il mio cuore, facendogli credere che il tuo fosse amore?

No, non accusarmi di aver dimenticato, ora che vieni a reclamare un amore perduto, un amore che avevi messo da parte per i tempi di carestia. Non dirmi che ho chiuso il mio cuore, ora che ti sei ricordato di aprire il tuo. Ti ho amato senza ragione, senza calcolo né illusione, ma, come un fiore che non riceve attenzioni, anche l’amore alla fine appassisce, si ritira dal mondo, rinchiudendosi in brandelli di ricordi senza vita.

Sei sparito dalla mia vita, perché l’ho voluto io, forte della verità che mi portavo dentro. Una consapevolezza più persistente della lusinga di un orgasmo rubato al tempo che potevi darmi. Ed ho fatto a meno di te, vivendo solo per quella che sono e non per quel che tu avresti voluto per te.

No, non è oblio il mio, non è chiusura, ma semplice assenza. Non ti amo più, non come allora, è questa la verità. Sì, ti voglio bene, ma nel mio cuore per te non trovo altro che uno sguardo sereno e una mano che ti accarezza, e questo mi impedisce di ingannarti e darti quella soddisfazione che nulla avrebbe dell’amore, almeno non quello che vuoi ora. Sarebbe un legarti, disarmato di ogni certezza, con pochi momenti di pura follia.  Sarebbe un prenderti l’anima ogni volta, senza darti la mia. Potrei, sì che potrei, per l’affetto che provo, e interpretarlo, secondo un’illusoria motivazione d’amore, come rimpianto. Potrei dire che è il ritrovamento di un legame mai dimenticato, ma non sarebbe così, perché ora potrei darti solo appagamento. Ma non credo che ti basterebbe, non più ormai.

Ringrazio ancora una volta Cecilia Gattullo per il suo disegno Anime_02

137 pensieri su “Non ho dimenticato

  1. E’ un momento drammatico quello in cui di una persona amata si possiede con coscienza solo la parte effimera e vuota. Una parte di noi vorrebbe gioire urlando, ma l’altra parte, quella che attende con rassegnata inconsolabile speranza di essere ricambiata con la stessa intensità e purezza, finisce nel fondo del crepaccio.
    E, chi ci spacca dentro, non ha più il diritto di cambiare i suoi sentimenti verso di noi.
    La cosa che colpisce di più del tuo racconto è il crudo realismo della semplicità con cui, quasi senza averne coscienza, le persone arrecano le ferite più profonde in coloro che più le amano. E questo realismo fa molto pensare.
    Bel pezzo, Dora. 🙂

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    • Grazie Pj, come sempre sei molto attento nell’analisi. Sta al non amato sapere e volere vedere la realtà, prendendo una decisione. Cosa difficile, quando non si ha il coraggio di perdere tutto, neppure l’illusione.
      Un abbraccio 🙂

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      • Molto sagge queste tue parole. Perché l’illusione è la madre di tutte le certezze, e troppo spesso nella vita si rimane attaccati alla “donna” sbagliata.

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      • Solo perché non si ha fiducia in se stessi e si teme di rimanere del tutto soli. Non è la persona in tal caso ad avere importanza, ma la sicurezza di poter riempire un vuoto che temiamo. Quindi, ben venga l’illusione se ci tutela da quel timore…

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      • Ovviamente non posso sondare nel profondo le idee di quello che hai immaginato nel tuo racconto, ma la mia sensazione è che la protagonista non abbia avuto problemi di fiducia in sé stessa o paura della solitudine. Mi sembra più probabile che avesse percepito lucidamente la sintonia straordinaria che poteva instaurarsi con il suo amato (e aveva ragione perché poi ci arriva anche lui). L’illusione è forse stata più rivolta a coltivare l’inutile speranza che chi le era vicino potesse capire il valore di lei senza dover soffrire per la sua assenza a sua volta. Perché, spesso, solo nell’assenza di qualcuno si comprende nel profondo il valore della sua presenza.

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      • Infatti, in questo caso la protagonista ha visto le cose con lucidità. Nel mio commento ho fatto un discorso più ampio riferendomi a chi della lucidità, in fondo, non ne vuol sapere.
        Certo, è vero, solo con la perdita ci si rende conto del valore che non avevamo attribuito alla persona, oltre a ciò che ci dava. Ma credo che tutto debba essere visto, non in funzione dei sentimenti, quanto del bisogno che ognuno ha da soddisfare. Cosa non sempre uguale nel tempo…

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  2. Mammamia Dorissima!… non sai le coincidenze, ogni volta tocchi corde ( neanche tanto) nascoste… mi piace pensare sia magia, quella generata da un animo dolce e gentile, puro e semplice come il tuo, che sa guardare alle cose dell’uomo senza se e senza ma, con chiara, limpida e pura osservazione, dando dignità ai sentimenti, tutti quanti…

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  3. Sono tornato in questo venerdì e mi sto “riprendendo” tutti i post che non ho letto. E sono contento di avere trovato anche il tuo, che come al solito “prende” e per certi versi ci si ritrova. Aspetto con curiosità “altro” 😉 un abbraccio Dora grandissimo

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  4. Ah molto il sapore delle cose perdute, di quelle che si vorrebbe racchiudere in un ambito preciso del cuore, finendone poi inevitabilmente travolti…
    Ah sempre così romantica e straripante di sensi: un personaggio che non può accontentarsi!…
    Piaciuto moltissimo, per quanto vibrante il narrare……
    Bacio di sole nascente……

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