Scrivere è come far l’amore

Leggendo il post Nota. La scrittura, il vero, l’oblio di Erospea  ho pensato molto a cosa significhi per me la scrittura.

Oggi vi parlerò della parte più intima di me…

Per me scrivere non è solo un lasciare libere le parole, non è solo parlare di me, dei miei pensieri, sogni o fantasie. Scrivere è guardare negli occhi il lettore, chiedendogli di fermarsi un momento, è prendergli la mano, facendogli sentire la mia presenza, il mio calore. Scrivere è accarezzare l’animo di chi mi incontra, e far sì che stia bene, permettendogli di leggermi nel profondo, come io faccio con lui.

Perché scrivere è come fare l’amore, ma quello vero che fa vibrare l’anima e rende difficile il distacco. Quello che fa desiderare qualcuno per quel che è e non per ciò che può dare.

Non è quindi costruire su canoni prestabiliti né abbandonare qualche idea come un manichino in vetrina. Le parole che metto in mostra non sono solo colori scelti tra i mille a disposizione, ma parlano di me, le ho sentite sulla pelle, suadenti, dolci, cariche di passione, che con voce calma mi hanno sussurrato tutto l’amore per ciò che sto facendo.

Sì, scrivere è come fare l’amore, e ogni lettore è un amante a cui dono me stessa, cosa che non avrebbe senso se non fosse sentito da ambo le parti, perché diventerebbe uno sterile accoppiamento, un amplesso rubato, senza alcun coinvolgimento, senza un ricordo che faccia battere il cuore.

Quando scrivo immagino di parlare con chi mi legge, non gli lascio un messaggio con cui arrangiarsi, ma gli resto vicino, gli parlo del mio cuore, chiedendogli amore. Ed ogni volta, l’incontro è atteso, desiderato, mai banale, mai inopportuno. Perché il mio cuore è sempre aperto e gronda amore, ma chiede soprattutto, e tanto, di essere amato.

Ci sono rimasta male, quando Andrea Catalano ha copiato il mio post Per Te, perché in quello scritto c’erano le mie emozioni, il mio amore, c’ero io e non lui, lo vivevo io quel sentimento e non lui. Ho vissuto quel plagio come una violenza, perché non è stato solo il furto di un’idea, ma un depredare il mio cuore, svalutando ciò che sono e provo.

Con  questo post ringrazio tutti voi che mi siete stati vicino, con un like, un commento, una condivisione o la semplice presenza. Mi avete dato forza e fatta sentire meno sola. Mi avete sostenuta e questo non lo dimenticherò mai.

272 pensieri su “Scrivere è come far l’amore

  1. Proprio questa sera ho portato come esempio la tua esperienza, non citando il tuo nome, in un altro blog dove all’autore è successa la stessa cosa. Nel suo caso, però, si trattava di poesie ed il ladro ne prendeva pezzi sparsi. Lui, l’autore, ha proprio scritto direttamente un post per riferirgli che oltre a scrivere sa anche leggere e che forse era ora che la smettesse. Se uno non ha fantasia e non ha un minino talento mica se li può creare rubando. 🙂

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      • Nel momento in cui ti sei lasciato andare, ti sei aperto, ti sei dato, non importa il tempo o con chi, perché l’hai fatto e questo non cambierà più. E il recupero, io credo, dipenda dalle intenzioni e dall’obiettivo che ci sono in entrambi i casi. Può essere il grande amore, così come una piccola relazione, possiamo trovare appagamento o insoddisfazione…

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      • Interessante punto di vista… non ti nascondo che sì, l’amore mi dà tanto anche se tdo anto, mentre la scrittura mi toglie una parte di me. Certo, questa è la mia esperienza personale e può darsi dipenda da come affronto lo scrivere.

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      • Dipende anche da come hai vissuto finora l’amore. A volte, certe storie possono essere devastanti… In entrambi i casi comunque, per riuscire a viverle completamente devi rischiare, fidarti della tua volonta e dell’interesse dell’altro per te. Quanto siamo disposti a farci leggere? Quanto siamo capaci di liberarci dai freni ogni volta in cui facciamo l’amore? In entrambi i casi mettiamo in mostra ciò che siamo

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  2. oh dorina! concordo con te… perchè davvero si instaura anche secondo me una bella storia d’amore tra il lettore e il libro, o racconto che sta leggendo… e in alcuni scritti davvero sembra che l’autore ti prenda per mano e ti porti in tutti gli angoli da visitare di querl suo scritto…
    il plagio è una cosa bruttissima perchè appunto non stai rubando solo un pezzo scritto, ma i sentimenti e le sensazioni di un autore soprattutto…
    un abbracciotto dorina!

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  3. Ciao! Molto bella la tua metafora, in parte mi ci sono ritrovata. Spesso attraverso la scrittura riesco ad esprimere quello che ho veramente dentro, la parte più intima e fragile di me.
    La nudità dell’anima paragonata a quella del corpo in un momento di intensa apertura verso l’altro.

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      • Il donarsi senza aspettative, un concetto in cui ho riflettuto molto nell’ultimo anno e su cui ho anche scritto. Le aspettative spesso ci logorano e logorano i rapporti con l’altro. Comunque nel leggere la tua metafora mi è venuta in mente questa citazione di Calvino: “scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che venga poi scoperto”. A volte scrivo pensando di celare quando in realtà, rileggendo, mi rendo conto che è tutto lì pronto per essere scoperto da chi vuole ed è pronto a farlo.

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      • Molto, molto vero. La cosa che negli ultimi tempi mi è più mancata era quella di non sentirmi del tutto libera di scrivere perché scrivevo per qualcuno. Ormai però mi sento liberata e libera di poter tornare ad essere completamente me stessa nella scrittura.

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      • E’ una cosa che dipende da te soltanto. Forse non era più ciò che volevi e ci vedevi una forzatura… In fondo è la sensazione che si prova dopo aver lasciato una persona. Dopo il dolore arriva una sensazione di benessere e libertà…

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