I disegni di Ysingrinus protagonisti di una nuova avventura

Dopo la loro ultima avventura (che potete leggere QUI), i disegni di Ysingrinus mi hanno chiesto di poter vivere una nuova storia. Per rendere il racconto più avvincente, hanno portato con loro due nuovi amici, Notturno e Saggio Mare.
Riusciranno i nostri eroi (Scoiattolo TatiTucano IvanofZebra Dora e Rosafante) a trovare la soluzione anche questa volta?

Il bosco e l’avanzata dell’Aria Vecchia

“Ormai si sta diffondendo in tutto il bosco!”, informò Rosafante con la proboscide giù.
“Dobbiamo proprio andar via e lasciare tutto?”, chiese Scoiattolina Tati.
“Non possiamo fare altrimenti!”, sospirò Tucano Ivanof. “Fra un po’ l’Aria Vecchia ci raggiungerà, facendoci piangere senza sosta”.
“Come le cipolle?”, chiese curioso Rosafante.
“Sì, come le cipolle. Un pianto ininterrotto che ci farà dimenticare cosa vuol dire ridere”, intervenne Zebra Dora.
“Dobbiamo scappare sulle montagne. Lì fa fatica ad arrivare”, spiegò Tucano, che era di ritorno proprio dai monti vicini.
“Allora muoviamoci!”, esortò Zebra, e fece per incamminarsi.
“Aspettate!”, li fermò Tati. “Ci deve pur essere una soluzione, non possiamo arrenderci così!”
“Non c’è nulla da fare, l’Aria Vecchia è terribile, non lascia scampo”. Tucano conosceva bene il suo temibile potere, l’aveva già incontrata in passato.
“Ci deve pur essere un modo… E se andassimo a chiedere al Saggio Mare del Perché? Forse ci può indicare un modo per sconfiggerla”, insistette la Scoiattolina.
“Per arrivarci dovremmo attraversare il Notturno. È troppo rischioso!”, fece Zebra sconsolata. “Una volta entrati è difficile uscirne. È tutto finto ed è facile perdere l’orientamento e smarrirsi per sempre”.
“Forse un modo per attraversarlo esiste”, intervenne Rosafante. “Bisogna entrarci con gli occhi chiusi e la mente sgombra da ogni pensiero, per ascoltare meglio il canto del nulla. Esso ci indicherà la strada da seguire. Gli Alberi Parlanti tenteranno di attirare la nostra attenzione, lanciandoci le loro Foglie Danzanti, ma se saremo concentrati non ci distoglieranno dal nostro obiettivo”.
Si guardarono negli occhi e dopo una breve riflessione decisero che avrebbero tentato. In fondo, non avevano nulla da perdere.
E così fecero. Si legarono l’uno all’altro ed entrarono con gli occhi chiusi nel buio più buio che avessero mai visto. Un buio che sapeva trasformarsi in una incantevole notte stellata, per chi si lasciava convincere dalla curiosità, guardando ciò che aveva intorno.Jpeg
Non fu facile attraversare il Notturno, perché le carezze delle Foglie Danzanti erano un invito ad aprire gli occhi e cercarle con lo sguardo. Ma l’amore per il loro bosco e il desiderio di salvarlo era troppo forte, e questo li aiutò a tener fuori le distrazioni dalla loro mente. Si concentrarono sul nulla, dando retta solo alla sensazione di dover seguire un percorso. Una voce che veniva direttamente dai loro cuori.
Ad un certo punto, un vento caldo li avvolse e sentirono il canto dei gabbiani e il vociare delle onde. Erano arrivati al Saggio Mare. Aprirono gli occhi e si avvicinarono con un certo timore, intimiditi dalla luce che quell’acqua così trasparente sapeva riflettere.
“E ora? Che si fa?”, chiese Rosafante.
“Tucano, pensaci tu!”, invitò Zebra decisa.
Ivanof comprese immediatamente l’invito dell’amica e volò verso il largo. Sorvolò quella distesa infinita, guardando giù alla ricerca delle Risposte che cercavano.Jpeg
“Cosa vedi?”, gli gridò Rosafante.
“Vedo noi, piccoli, i nostri giochi, le nostre paure…”
“Anche le paure?”, domandò Scoiattolina Tati sbalordita.
“Sì, anche le paure!”
“Chissà perché!”, si interrogò Rosafante.
“Forse perché son quelle che cerchiamo di dimenticare…”, ipotizzò Zebra.
“Ma se il mare ce le mostra vuol dire che è sbagliato e che ci servono!”, dedusse Scoiattolina.
“Ma come possiamo fare? Non sappiamo più riconoscerle”, chiese Tucano, tornato a riva.
“Potremmo rileggere i nostri diari, quelli su cui le abbiamo scritte”, propose Zebra.
“Mi sembra un’ottima idea!”, sorrise Rosafante. “Sono ancora nella Grotta dei Pensieri, lì dove vengono dimenticati i ricordi”.
“In questo modo potremo liberarci dell’Aria Vecchia e guardare alle cose nuove senza timore di sbagliare…”, esultò Tati.
“… perché saremo sicuri di vedere solo cose vere”, continuò Rosafante, alzando la proboscide.
Avevano capito che le paure confinate nel passato alimentavano l’Aria Vecchia. Per questo decisero che non avrebbero più messo da parte nessun ricordo, perché solo conservandoli nel cuore sarebbero riusciti a portare Aria Nuova nella propria vita.

Dedicato a chi non vuole dimenticarsi, ma vivere con consapevolezza la propria vita

Dora Buonfino

261 pensieri su “I disegni di Ysingrinus protagonisti di una nuova avventura

    • Ciao tesoro, mi fa piacere vederti. Parteciperò volentieri al tuo tag. Non dimentico che in passato tu sei stata la prima a nominarmi…
      Sì, le feste son quasi finite e sono passate con tranquillità. Per me il 2015 è stato molto importante, sono rinata…
      Un bacio grande e un augurio che il 2016 ti porti ciò che desideri e di cui hai bisogno.
      P.S. il tuo Tag mi stuzziaca parecchio 😉

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      • Non sono convintissimo che ‘sapere cosa siamo disposti a fare e sopportare.’ sia una strategia vincente. La paura si esorcizza secondo me conoscendo i rischi e le nostre possibilità. Io non attraverserei mai un burrone camminando su un filo. Questo non per paura ma più banalmente essendo consapevole di non essere in grado di farlo.

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      • In questo caso subentrano le motivazioni che sono del tutto soggettive. Sai qual è la cosa più importante per me: la sicurezza di dare la mia parola in base a quanto conosco me stessa. Conosco i miei limiti e obiettivi, le mie paure e cosa sono disposta a sopportare. In questo modo sono affidabile ai miei occhi. Perché è questo il punto, siamo i primi a giudicarci e a svalutarci, se necessario. Non dimentichiamo poi le paure indotte da altri e quelle che noi stessi creiamo inconsciamente.
        Il discorso che più mi interessa è quello sull’abuso. Se la vittima riesce a liberarsi dalle sue paure riuscirà anche ad avere fiducia in se stessa e quindi sicurezza di ciò che è veramente… Le paure creano una maschera, un paravento, una prigione, ma ci insegnano anche, ed è per questo che non dobbiamo dimenticarle, ma affrontarle

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      • Diciamo che vediamo sotto angolazioni diverse il concetto di paura. Per me paura è un concetto psicologico, un condizionamento della nostra psiche.
        Tu hai accostato paura e abuso. Sicuramente un accostamento valido, che implica un concetto psicologico da rimuovere.
        Il mio esempio è pure un aspetto psicologico della paura. Il mio cervello mi dice che ‘non ce la farò’ e questo mi blocca.

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      • Mi sa che invece diciamo cose simili. Le paure servono a mettere in allarme e a prendere in esame le nostre potenzialità, valutando rischi e impedimenti. Come ben dici è un condizionamento della psiche. Il tuo “non ce la farò” viene dall’esperienza o dall’immaginazione? E’ una tua deduzione o è una suggerimento di altri? E’ un alibi che ti dai per pigrizia, per disinteresse… o è invece dovuta a utilità?
        Per capire esamini te stesso e individui l’origine, la motivazione della tua paura. Solo dopo averlo fatto tu saprai se è dovuta a fattori oggettivi e potrai fidarti di te stesso senza subire condizionamenti esterni…
        Nell’abuso avviene un processo simile… se avviene, perché in quel caso il condizionamento è più forte

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      • Sì, alla fine diciamo le stesse cose con parole diverse. Il mio ‘non ce la farò’ può nascere o da un’esperienza passata, andata male o da una presunzione di incapacità. Però è l’istinto, il sesto senso che mi guida in questo. e di quello mi fido. Raramente ha fallito.

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  1. Buone feste Dora.
    Diciamo che a volte è difficile respirare l’Aria Nuova, perché i fardelli che pesano sulla nostra vita sono troppo pesanti o difficile da abbandonare.
    Io stesso, in prima persona, ne pago spesso le conseguenze, anche in termini fisici.
    Per quanti buoni propositi io faccia, dopo ricado sempre negli stessi errori.

    K!

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    • Ma ogni giorno che arriva è un giorno diverso e può portare con sé un cambiamento, anche minimo. A volte non è la risoluzione dei problemi il sollievo effettivo, ma una svolta, anche se non positiva. E’ un po’ come cambiare posizione nel letto in presenza di dolori. All’inizio, la nuova posizione porta sollievo, anche se per poco. L’importante è non fermarsi e provare sempre a cambiare le cose, anche quando non è possibile, alla ricerca di un attimo di respiro…

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  2. L’Aria Vecchia abbreviata farebbe Avv 😀 Sono io! Bellissima favola. Vedere le paure… quanto deve essere speciale quel mare che Tucivanof ha attraversato… e che personaggi che popolano questa fiaba 😀 O meglio il prosieguo. Il Notturno è di chiarissima matrice Picassiana! E’ il cielo stellato. Ma è inutile ripetere qui i complimenti che gii faccio da lui ;.) Qui siamo da te e bisogna applaudire alla tua fervida immaginazione e capacità di linguaggio.

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  3. Brava Dora e complimenti all’autore dei disegni!!! Questa fiaba può essere raccontata ai piccoli ed i grandi vi troveranno una morale da tener presente. I brutti ricordi fanno parte del nostro passato, non dobbiamo vivere col loro peso ma nemmeno dimenticarli. Ci vorrebbe un cassettino dove metterli e dove andare a rispolverarli e riguardarli col “senno di poi”.
    Un abbraccio dolce Dora 😘

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      • ..o con una serratura di cui solo tu custodisci la chiave…Penso che nessun ricordo sia mai andato completamente perso: a volte basta seguire il filo di un pensiero per ritrovarli. Con cura li possiamo riscoprire, analizzare e catalogare in attesa di trovare il momento giusto per farci pace.

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      • In questi giorni di ricordi ne stanno affiorando tanti nella mia mente. Ho ritrovato, dopo 36 anni, due compagni delle medie a cui ero e sono molto affezionata e a gennaio li rivedrò… Se avessi cancellato le cose brutte si sarebbero trascinate anche il ricordo di quell’affetto. Sia per il corpo che per l’anima siamo fatti di tasselli, non possiamo toglierne nessuno o crolla tutto. E c’è un momento adatto per ogni cosa, compresa l’analisi di cui parli. Abbiamo bisogno di tutti gli elementi raccolti durante la nostra vita per sentirci completi. E’ un po’ come quando si buttano le foto alla fine di un amore… c’eravamo anche noi in quelle foto, sono i giorni che abbiamo vissuto

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      • Concordo!!! Con il tempo e la maturità avremo a disposizione la “chiave di volta”, allora tutto magicamente si incastrerà e ci vedremo nella nostra interezza. Oh mamma mia!!! Mi sembra di essere diventata pesante è troppo seria!!! Sto stirando ed i tuoi messaggi mi danno il pretesto per fare una pausa.. Ah ah!!!

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  4. °.˛*.˛.°★。˛°.★** *★* *˛. * 2016 *
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  5. Ci sono momenti in cui vorrei ricordare ciò che non ricordo, ho rimosso molte parti della mia vita, sostanzialmente tutto ciò che mi faceva soffrire, e credo che se non fosse successo non sarei riuscita ad andare avanti. Credo che la mia mente abbia costruito un forte meccanismo di difesa che mi ha consentito di trovare strade diverse, senza dovermi scontrare con la sofferenza, e di gioire di cose per cui non avrei potuto farlo se non avessi dimenticato. Contrariamente a quanto tu dici, la rimozione mi ha salvato. Anche se, a volte, mi piacerebbe ricordare cose legate ad alcuni anni passati, c’è una grotta che resta ermeticamente chiusa. Questo, comunque, non mi impedisce di vivere pienamente il presente, di fare scelte consapevoli, di accettarmi per ciò che sono, di avere coscienza di ciò che sono. E’ un meccanismo complicato la psiche umana … non c’è mai una certezza che abbia valore universale per ogni individuo. Ognuno trova il proprio cammino, la strada non è sempre comune per tutti … per respirare “aria nuova”.
    Adoro il tuo “scrivere”, queste favole sono splendide, piene di significato e di … saggezza! Sì, sei davvero molto saggia, per essere una giovane ragazza! E traspare tra le righe un’umanità grande, comprensione per le cose e le persone, rispetto, dolcezza, riserbo, eleganza, grande apertura mentale, sottile intelligenza. Sei una persona speciale, Dora, ritengo una grande fortuna l’averti incontrato. Certo … se non fosse per i disegni … chissà … non so se le tue favore sarebbero state così belle … sto scherzando ovviamente! Ma penso che siano così belli che avevano solo bisogno di incontrare le tue parole per completare l’emozione che suscitano solo alla vista … e te lo dice una che tanti anni fa ha fatto il Liceo Artistico … questo me lo ricordo! Buona notte, amica mia, che il tuo sonno sia sereno, sogna un sogno bellissimo che domani si trasformi in realtà. ⭐ ❤ ⭐

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    • Conosco bene la rimozione Marianne, l’ho voluta certe volte per salvarmi e credo che sia necessaria in certe situazioni, perché il peso della sofferenza è così forte da non riuscire a sopportarlo. Ma non deve valere per tutto ciò che può far male, soprattutto se quel dolore ci porta sensi di colpa che limitano la nostra vita e non ci fanno vivere con la sincerità che dobbiamo a noi stessi. Bisognerebbe vagliare bene tutto prima di buttare via, perché ci son cose di cui possiamo e dobbiamo fare a meno e altre invece che devono necessariamente restare. Ci sono dolori che fanno solo male ed altri che condizionano, e sono quest’ultimi che non bisogna dimenticare, per capire dove e come agire per liberarsi. Quindi più che fare una distinzione riguardo le persone, la farei riguardo i ricordi. Non ci sono persone immuni o più delicate, siamo tutti portatori di un passato che a volte ci ostacola e altre che ci accompagna soltanto. La rimozione serve a far vivere con serenità, per questo in molti la scelgono, ma non è dato sapere quanto i ricordi rimossi influiscano sulle scelte. Per anni ho scelto di vivere “tranquilla”, rimuovendo la mia innocenza, sì hai capito bene, ho rimasso il ricordo della mia innocenza perché il senso di colpa che ne derivava mi aiutava a proteggermi dalle paure, e a vivere in maniera “normale”. Ero comunque io, con gli stessi principi, modi di pensare e vivere. Ma mi mancava l’autorevolezza nei miei confronti, per cui non sempre riuscivo a far valere il mio diritto di avere. Ora sono meno accondiscendente, più sicura delle cose che so e dico, e questo mi rafforza…

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      • Questo dimostra quanto è complessa la nostra mente! Però la rimozione non dipende dalla nostra volontà, non è una scelta, è un fatto inconscio, dimentichi e … punto! Anche se si vorrebbe ricordare non si può, è il nero assoluto, per quanto ti sforzi, la volontà non basta. Quante sedute di analista occorrerebbero per recuperare fatti cancellati completamente, senza nemmeno la certezza di riuscirci? Nulla di ciò che descrivo io dipende dal “conscio”, so di non ricordare, ma non ricordo. So di aver vissuto delle cose, perché sono riferite a determinati periodi della mia vita, ma per quanto mi sforzi, ho dei buchi neri, non c’è volontà che serva, non ricordo nulla, non ho scelto di non ricordare, per lo meno razionalmente, non ricordo e basta, e non sono più serena per questo, anzi, mi angoscia terribilmente non riuscirci. Ricordo perfettamente tante grandi sofferenze della mia vita, che credevo insopportabili, che ho affrontato, che ho superato o con le quali ho imparato consapevolmente a convivere, ma ci sono alcuni anni di cui non ricordo gli avvenimenti, le persone, i luoghi, se non per il fatto che, facendo il conto, ci sono stati. Non so come spiegarlo meglio, è come mi fossero passati sopra. Questo non mi ha tolto la coscienza di ciò che sono, in ogni caso, e di vivere i miei giorni con la consapevolezza di ciò che voglio avere e di ciò che sono in grado di dare. So chi sono, nonostante tutto, e vado dritta per la mia strada, seguendo i miei valori, i miei pensieri e idee sulle cose, ho una forza, nel bel mezzo della mia fragilità, che non pensavo nemmeno io di avere, sono come un carro armato … cado e mi riprendo, ogni volta con forza nuova e rigenerata. So di essere più forte di quello che io stessa penso di essere … chi mi è vicino me lo dice molto spesso, e io so che si vede. Quando parlo di cammino diverso, intendo che ognuno segue una propria strada per conoscere se stesso, anche se penso che, invece, sia vero che ci sono persone più fragili di altre, così come più forti, basta pensare a come un individuo reagisca diversamente da un altro di fronte ad un medesimo avvenimento, per esempio. Così ogni persona, portatrice di un passato dal quale non è certo immune, reagisce diversamente di fronte al proprio dolore o alla propria gioia. Non credo, amica mia, che si possa scegliere di tenere o buttare via i ricordi, proprio in quanto ricordi ci sono, e sono vivi, si può scegliere se affrontarli o meno, si può cercare di accantonarli, ma è diverso dal non averli, quando la mente rimuove le cose è il vuoto, non esistono ricordi e non hai la possibilità di affrontarli o di scegliere … non c’è memoria … è un discorso vasto, complesso e tortuoso, dovremmo addentrarci nei meandri della psicanalisi, ma penso di essere stata anche troppo seriosa … “scelgo” di fermarmi, di vivere questi ultimi giorni dell’anno con serenità, di arrivare al nuovo anno con più allegria … Perciò, Darling, ti auguro ancora una volta la buona notte, e di sognare un’altra favola bella come queste, che ci racconterai come solo tu sai fare. Ti arrivi, dolce Dora, con un refolo di “aria nuova”, il mio “Omino del sonno”, per spargere la sua magica polverina e portarti un grande abbraccio e un bacio della Buonanotte. ⭐ ⭐ 🙂 ⭐ ⭐

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      • Amica mia ti lascio andare e non ti trattengo su ulteriori analisi del tema. Una cosa però l’aggiungerei: i ricordi si possono rimuovere anche lucidamente, io l’ho fatto, per un episodio di cui non avevo colpa e che mi aveva ferita. Anni dopo, quando i miei amici me ne hanno parlato, per me era come se non fosse mai successo, non ne avevo traccia nella mia memoria. Ci è voluto molto tempo perché quel ricordo venisse recuperato… E con il ricordo dell’episodio ho recuperato anche quello della voluta rimozione.
        La mente è complessa sì, e riesce ad attuare strategie inimmaginabili.
        Accolgo l’Omino del sonno con molto piacere. Ti abbraccio forte e con tanto affetto 🙂

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  6. Credo che ci sia assai poco da aggiungere: rimuovere non serve, prima o poi con il passato si ha da fare i conti. Dunque molto meglio farceli e poi archiviare, giusto nel cuore, dove ogni cosa trova la propria ragione ed il proprio… senso.Visto che ogni cosa un senso ce l’ha?…
    Bella come non mai, Una delle più belle favole mai lette…
    Un abbraccio con un bacio scintillante affinchè ti accompagni serena e felice al nuovo anno……

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