Il vortice

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“L’anima e il suo vortice” – Cecilia Gattullo

“Un altro articolo?”, chiese guardando il monitor.
“Sì, l’ha pubblicato stamattina”, gli risposi, contenta di scorgere sul suo viso un sorriso a stento trattenuto.
“Sei riuscita a scoprire chi è?”
“No. Ho lasciato qualche commento, ma non ne ho ricavato nulla.”
“Da quanto è aperto il blog?”, chiese, facendo scorrere la rotellina del mouse alla ricerca di una data.
“Il primo articolo risale a due mesi fa”, lo informai, indicandogli il punto giusto nell’home page.
“Che strano”, fece pensieroso. “È il giorno in cui ho invitato il mio vecchio professore a vedere i miei quadri. No, lui non può essere. Che sia stato uno degli allievi che ha portato con sé?”
“Magari una delle allieve, viste le cose che scrive. C’è passione nelle sue parole”.
“Si è presa una cotta per me!”, esclamò divertito mentre si dirigeva nel suo studio.
Gli avevo affittato metà dell’appartamento, perché di un alloggio così grande non sapevo cosa farmene. Non era stata una decisione presa a cuor leggero, non avendo mai amato avere gente per casa, ma poi una vecchia amica di mia madre mi aveva parlato di un certo nipote, un bravo pittore, che aveva bisogno di un posto tranquillo dove lavorare. In parte mi ero sentita in dovere di accettare, ma poi anche il pensiero di avere qualcuno a cui badare mi aveva convinta a porre fine alla mia solitudine.
Erano passati otto mesi da quando lui, l’uomo che avevo scelto di avere al mio fianco per tutta la vita, se ne era andato. “Ho conosciuto una persona.”, mi aveva informato all’improvviso, con la rapidità di uno starnuto. “Una persona più matura di te che sa bene cosa vuole un uomo”. “E deve saperlo per davvero”, gli avevo risposto. “Visto che è più vecchia di te”. No, proprio non mi era andata giù quella sconfitta, per una battaglia della cui esistenza non ero stata informata. Ma non potevo farci nulla, se non voltarmi dall’altra parte e lasciarlo andare.
L’arrivo del mio ospite, quindi, non era stato un evento del tutto sgradito. L’avevo praticamente adottato, occupandomi di lui come un figlio. E, in fondo, mio figlio avrebbe potuto anche esserlo visti i quindici anni che ci separavano.

Spensi il computer e mi recai in cucina per preparare il pranzo. Ogni tanto uscivo sul balcone e lo osservavo da una finestra che dava sullo studio. Mi ritrovavo spesso in quel punto a spiarlo. Ammiravo la precisione delle sue mani, il tratto deciso, la premura con cui lasciava che il colore desse forma alla sua fantasia. Lo guardavo e mi scoprivo persa in ciò che vedevo. Avrei voluto farmi tela per ricevere le sue attenzioni, il suo entusiasmo. Avrei voluto per me le sue mani, il suo cuore eccitato. Lo guardavo, intento a carezzare il dipinto allo stesso modo in cui si può amare il corpo di una donna. Lasciava scivolare il colore come la mano sulla pelle, seguendone il movimento senza forzarne i contorni. Immaginare la pressione di quelle sue carezze esaltava i miei sensi, e facile era per me ritrovare in ogni suo quadro la stessa passione.
Avrei voluto amarlo ed essere amata da lui. E il desiderio si amplificava la notte, quando mi alzavo senza far rumore e mi sedevo sul pavimento, al suo fianco. Lo guardavo dormire, ne rubavo il respiro, e ogni parte del suo corpo mi apparteneva. Seguivo con lo sguardo i lineamenti del suo viso e lo baciavo nei miei pensieri. Era giovane, bello, ma non mio. Avrei potuto averlo se avessi voluto, l’avevo capito da certi suoi sguardi, ma non potevo lasciarmi andare, dovevo ignorare ciò che avrei voluto che fosse. Se non l’avessi fatto, avrei rischiato di imprigionarlo in un vortice senza uscita fatto di disperazione e bisogno di essere amata. E la mia fame di attenzioni avrebbe divorato il suo vero amore. No, non potevo fargli questo. L’unico modo in cui mi era concesso dirgli cosa provavo era attraverso gli articoli scritti sul blog che avevo aperto. L’unico luogo dove potevo far vivere il mio amore per lui.

Per questo post ringrazio la bravissima  Cecilia Gattullo per avermi consentito di usare come immagine il suo quadro L’anima e il suo vortice, è stato per me di grande ispirazione. Grazie Cecilia

286 pensieri su “Il vortice

  1. Molto bello. Scrittura efficacissima, senza fronzoli né inutili barocchismi. Applauso. Peraltro la scelta di lei di lasciarlo andare e voltarsi è scelta non facile. Di solito le donne mollate continuano a voler avere un potere he chiaramente non hanno di determinare la vita dell’altro. Arrivando a scrivere interi sbrodoloni sul perché i loro ex compagni dovrebbero rinunciare per sempre alla paternità…

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  2. Mi è molto piaciuto il racconto e il modo in cui l’hai scritto, anche se tendo a concordare con Principessa. Non che trovi inquietante l’idea di guardare un’altra persona e “amarla” mentre dorme, tutt’altro. Ma ci sono molte emozioni volutamente soffocate, penso che a volte ci facciamo troppi problemi, quando potremmo semplicemente vivere. Tanto più che se fosse stato lui ad avere 15 anni di più, il problema non si sarebbe neanche posto…
    Sul lasciare andare sono pienamente d’accordo con te. Vincolare non è solo inutile, me anche tristissimo e comporta danni non solo per gli altri ma anche per sé.

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    • Per le donne è più complicato lasciarsi andare con un uomo più giovane. Sarà l’istinto di maternità, o forse la consapevolezza di sfiorire prima di lui e risultare meno attraente… E poi se seguiamo la natura e le sue regole, una donna matura difficilmente potrà avere un figlio…

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      • Purché l’amore non diventi egoismo volto a soddisfare se stesso. In amore si dovrebbe sempre tener conto delle necessità dell’altro… Il “Ti amo, quindi ti faccio mio” ha ragione di esistere quando il nostro amore porta giovamento e non danno. Sennò sarebbe solo un prendere e pretendere… 😉

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      • E’ vero, ma non sempre siamo noi i migliori giudici di ciò che porta godimento e anche delle necessità dell’altro. A volte chiamiamo “tener conto delle necessità dell’altro” quello che in effetti è mancanza di coraggio. Perché non possiamo davvero sapere che cosa prova un’altra persona, al massimo possiamo sapere cosa fa star bene noi ed è già tanto. E andrebbe sempre ricordato che se una cosa ci fa stare bene “profondamente” va coltivata, curata, e questo non potrà che far bene anche agli altri, è un egoismo “sano” che è necessario quanto l’attenzione per gli altri.

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      • Sicuramente la mancanza di coraggio è una componente che frena. L’essere stati rifiutati rende insicuri, se poi si tiene conto di tutti gli altri fattori la cosa diventa ancora più complicata. La donna in questione dovrebbe prima di tutto fare chiarezza in se stessa e poi decidere se rivelarsi…

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      • Mah, sai io penso che parlare dei propri sentimenti non sia mai “sbandierare”. Non mi pare che sia messa in dubbio la sincerità delle emozioni della protagonista. Del resto noi possiamo scegliere, ma non abbiamo il controllo delle conseguenze delle nostre scelte, e decidere che quello che tu provi “non va bene” per l’altro significa decidere anche per lui, in fondo…

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      • Per sbandierare intendo la facilità con cui viene usato il verbo amare, anche quando di vero amore non è. La protagonista conosce i propri sentimenti, ma ha anche paura che siano alimentati da un bisogno personale di attenzioni…

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      • C’è sempre quel rischio… è giusto esserne consapevoli ma non farsene tarpare le ali, perché quasi in ogni amore c’è “anche” un bisogno e non si può davvero sapere quanto sia l’uno o l’altro fino a che non si prova…

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      • Ho un compagno di 10 anni più giovane di me! Quando ho smesso di fantasticare sulle mie rughe e mi donò lasciata a dare vivo appieno i miei sentimenti.
        Una cultura maschilista addita le coppie come la mia e questo ci frena.
        Vivere in modo rinunciatario è frustrante! Non ho sedotto un minore ma un giovane uomo di 40 anni.
        Quanto al resto della discussione innescata da avvocato e principessa sui figli strattonato nn mi sembra di avere capito il nesso.
        Se il partner ti lascia nn ti lascia All improvviso ma dopo un seppur piccola gestione che ci è sfuggita! La comunicazione quella sì avviene con la velocità di uno starnuto. .salute!!!
        Sheraconunabbraccio

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      • Il nesso, per quanto riguarda i bambini, ci può sempre essere. Nel caso di separazioni non facili loro ci rimettono quasi sempre… Mi fa piacere il tuo contributo, è importante, perché testimone che l’amore non ha età neppure nel caso sia la donna ad avere più anni. E sì, ci vuole ancora un po’ di tempo perché venga superato lo scoglio del pensiero un po’ maschilista. E dico un po’ perché i primi ostacoli vengono posti proprio dalle altre donne…

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      • Nn trovo il nesso coi bambini’ dentro’ il tuo post! E per chiarire ulteriormente, per mia volontà, dopo il primo, brevissimo, devastante matrimonio non ho accettato più alcuna convivenza eppure stiamo insieme da cinque anni. Sceglirsi ogni volta, altro che tenere chi Nn ti vuole o rabberciare situazioni in sterili riappacificazione e reciproche accuse!
        Io direi All lei di cui parli di non struggersi e di entrare nel letto e nei sogni di quel seppur più giovane uomo che anche lui la desidera!
        Ogni attimo di amore ancor più a chi a sofferto è un sorriso guadagnato.
        Sheraconunabbraccio

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      • 😀 Vedremo cosa accadrà… Hai più che ragione, è bello scegliersi ogni volta invece di soffrire per chi non ci vuole, cercando di rattoppare e tenere insieme un rapporto che non esiste più. Un abbraccio grande 🙂

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  3. Molto bello ma… ho percepito un “lui” piuttosto “passivo”. Mi sembra una situazione in cui ben difficilmente un giovane uomo non deciderebbe di provare a dire (e fare) la sua…

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      • Forse mi sbaglio, ma sono giunto a pensare che spesso gli uomini vengono considerati universalmente molto meno “percettivi” di quanto realmente siano..

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      • Non li considero affatto meno percettivi, ma non tutti si fiondano se non sono sicuri di essere corrisposti… Se lei poi fa di tutto per non lasciar trapelare i suoi sentimenti, un eventuale errore da parte di lui sarebbe imbarazzante…

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      • è vero, potrebbe essere imbarazzante… così come potrebbe per lui essere triste un domani il ripianto di non aver esplorato un “piccolo universo femminile” potenzialmente meraviglioso… per paura, insicurezza o forse solo per semplice “condizionamento sociale”.
        Dai, ti sto provocando, lo so che non è lui il protagonista della storia, ne è solo un “elemento accessorio”. In fondo, quasi sempre tutto e tutti sono “elementi accessori” piuttosto bidimensionali di quella che Coelho chiama “la propria Leggenda Personale”…

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      • Lui di sicuro non possiamo considerarlo accessorio se dà vita al sentimento. Anzi è il vero protagonista, per questo ci si aspetta una mossa, un qualcosa che favorisca la passione e non il tentennamento 😉

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  4. A volte il sentimento vero ë dire a qualcuno: sii felice,ti auguro di trovare qualcuno che ti ami e riempia la tua vita,perchè te lo meriti… Anche se Non sono io…
    Sono daccordo con te… Percbè tenere legati a se qualcuno x forza (ora sono andata fuori tema del racconto) se comunque non ë nato altro e quello che c’era finisce? Io Non riesco a condannare sta cosa… Condanno casomai i modi che troppe volte fanno male…

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      • Ma che brutto… Perche si deve tenere x forsa legati a se una persona che ti è stata vicino.. O anche qualcuno con cui ancora non ë nato nulla.. Ma poi si professa amore e non si vuole che sia felice?
        E poi sparare a zero?
        Se incontro di nuovo una persona dopo tanto che mi ha fatto provare qualcosa non ë che lo rinnego solo perche lui non provava la stesa cosa… Tanto uno supera,pero poi non disprezA x quello… Ho sxritto un macello chossa se capisci… Boh.. Non ti so spiegare ma sta cosa mi colpisce molto

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      • Ma perche dovremmo poi rivalerci su una persona che abbiamo amato… Qui poi non c’entra se lui abbia amato noi, ma parlo dei nostri sentimenti che non possono svanire cosî o trasformarsi in qualcosa di tanto brutto…
        Mercoledi volevo scrivere una cosa che mi ricorda le chiacCiere che stiamo facendo ora… Posso dire che ne abbiamo parlato?

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      • Perché è amore possessivo, sempre attento e diffidente, mai sereno. Se inoltre aggiungiamo un personale senso di inadeguatezza, la rabbia diviene un modo per non guardare i nostri difetti, ma solo le mancanze dell’altro.
        Certo che puoi parlarne… 🙂

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      • Mi sa che hai capito che sta cosa mi infervora un po! Uffa!ma perche poi… Non mi piace la mancanza di risperto dei pensieri altrui… Se l’amore si esaurisce o non nasce perche devo per forza doventare cattiva…oh mica uno si puo costringere sa…

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      • Perché non siamo disposti ad accettare un rifiuto. Essere rifiutati ci sminuisce agli occhi degli altri, ci svaluta come persona e rendimento sociale. Ammettere la sconfitta equivale a un fallimento. Chi potrà mai desiderare un fallito? Non è certo una buona pubblicità

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      • E vabbè mo fallito perche una persona non si è innamorata di noi… Ste persone che guardano,come guardano…
        Faremo innamorare qualcun altro… Che poi non c’é da fare nulla… L’amore o arriva o no… Non si puo prendere una corda e tirare… Ma che ti hanno scritto nei commEti del post che non li ho letti?mo curioso perche mi sa che aon controcorrente ve?

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      • Se si guarda indietro nel tempo possiamo vedere che una donna rifiutata difficilmente trovava un altro uomo disposto a sposarla. Il sentimento di rivalsa deriva da un’impronta lasciata da quel modo di agire e pensare. Con il tempo ce ne libereremo, ma non è cosa semplice e veloce da ottenere…

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      • Eh vabbè ma ora non è pou cosï… Allora l’uomo rifiutato?lui che fara mai… Avrä scalfita la sua virilitä x sempre?
        La donna è donna se sa capire i propri confini e supera le sue paure e vive i sentimenti… Ma non è neanche giusto continuare a voler sbattere contro un muro di gomma… Se non ce n’ë basta e si va avanti!

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      • Muoio io e tu con me. Quante mamme si uccidono con i figli? E’ amore quello? Certo c’è la malattia, ma credo che per quanto si possa essere malati, se di fondo non esiste egoismo, egocentrismo e cattiveria, un’azione del genere non potrà essere mai portata avanti… Ma questo è solo un mio pensiero

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      • No no è anche un mio pensiero… Se io sto nel vortice porto anche tw… Ora senza che vado a finire nei suicidi omicidi,spesso si tirano dentro a ripicche anche i bambini,povere creature che non c’entrano nulla e non hanno chiesto.loro di arrivare…

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  5. Non vedo l’ora di leggere la parte successiva… complimenti, Dora, un testo efficace che colpisce con la forza delle emozioni, oltre che con quella delle parole. Io, comunque, spero che il ragazzo una di queste notti si svegli, la scopra, e faccia l’amore con lei, perché certi sentimenti e certe passioni vale la pena di viverle…. un abbraccio 🙂

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  6. Cara Dora, quanta emozione leggere le tue parole e vederle affiancate a questo quadro. E’ un onore per me che tu abbia voluto dargli vita. Questo è un quadro che amo molto, un quadro che è nato di getto,ispirato da una moltitudine di emozioni mescolate insieme. “L’ anima e il suo vortice”, insieme a pochi altri, è un quadro che ho tenuto per me, che non sono mai riuscita a dare via, ed ora lui ha, grazie a te, una sua storia, ha dei protagonisti che fluttuano intorno al suo vortice, e soprattutto, “l’anima”, ora sa che non sarà imprigionata.
    Grazie

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    • Sono io che ringrazio te Cecilia, il tuo quadro è meraviglioso e ho trovato in esso la linfa per questa storia. Fin dalla prima volta in cui ho visto i tuoi quadri mi sono riconosciuta. I tuoi lavori sono espressione dell’anima e carichi di passione

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  7. Non son riuscita a leggere tutti i commenti, come avrei voluto, ma volevo dirti che l’ho trovato splendido. Mi pare che tu diventi sempre più brava. .Grazie!
    (E per Cecilia: Il quadro è bellissimo, e (opinione mia) l’anima non può mai essere imprigionata, se non vuole… ma mantenersi libera può costare sangue e vita…. Grazie a tutt’e due!) mf

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  8. E’ vero Mariluf ,costa fatica mantenere la propria anima libera e bisogna aver anche la fortuna di incontrare chi la capisca fino in fondo, chi sappia sacrificare una parte di proprio egoismo per il bene dell’altro. Bisogna apprezzare con il passare del tempo quelle caratteristiche che in principio ci sembravano uniche, caratteristiche che facevano apparire l’anima dell’altro così straordinaria.
    Costa fatica in effetti, ma si riesce.

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  9. mammamia Dora !… che bello… com’è forte…
    riuscire a stare fermi… nonostante il cuore… è straziante… capire di non voler essere mossi da un bisogno di colmare il vuoto…
    no… non credo di avere le parole giuste…

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  10. Sinceramente, ciò che più mi ha avvinto, è quella sottile sensualità che avvolge, come un filo di seta, i protagonisti. Più o meno consci, se ne lasciano quasi irretire. E questo trovo che sia degno di una brava scrittrice: introspezione e pensieri che si animano, fino a stimolare desideri inconfessabili. Ma proprio per questo ancor più impellenti: ci si brucerà, ma non conta, a fronte di un’attrazione quale solo quella di una falena per il fuoco…
    Se proprio devo ribadire: mi è piaciuto molto
    Complimenti ed un fiore…

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  11. Che bello questo racconto scritto con sensibilità. Andrò contro corrente: per me la storia potrebbe finire così lasciando ad ognuno il finale che desidera.
    Questa donna mi sembra matura, non per età, ma per esperienza. Non c’è niente di più coinvolgente dell’attesa, quando c’è attrazione ma nessuno fa il primo passo, questa immobilità è come una tela bianca che aspetta di essere dipinta.
    Buona serata

    Tiziana

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  12. Mmmm sai però che non mi convince il dubbio di lei, voglio dire: se la pittura è il vero amore di lui, non significa che debba essere l’unico, che un artista debba amare solo ciò che fa senza poter aspirare anche a un tipo di amore più “normale”… Chiaro che l’amore “normale” influenzerebbe l’altro, ma perchè dovrebbe essere preoccupante?

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  13. Ottima scelta quello di scegliere un quadro di Cecilia per il tuo post… Il racconto è in “Dora’s style”, delicato e lineare, una strana e non impossibile storia di passione celata… ho letto che ci starebbe un seguito… poi 15 anni non sono tutta questa grande differenza…. personalmente ho fatto di peggio…eheheheh Ciao Dora!

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  14. Grazie Dora per questo tuo scritto.. mi ha emozionato tantissimo… e, come uomo, non posso non ammettere che mi sono scese due lacrime… grazie ancora 🙂

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  15. Intrigante mia cara Dora, è la prima parola che mi viene in mente scorrendo la storia :
    Intrigante perché ci trovo una combinazione di lucido autocontrollo, legato forse al fatto che il ragazzo è un nipote di un’amica della madre della protagonista (più che per la sua giovane età) e quindi intoccabile(almeno in questo inizio storia), e quel non so che del fantasticare erotico della stessa su di lui, che solo il pensiero, quasi famelico riesce a far materializzare
    Il vortice è qualcosa che non ha controllo, che ingloba tutto quello che incontra e la sua potenza aumenta man mano che il tempo scorre fino a placarsi e a scomparire E’ agli inizi del suo costruirsi ma è già potente….
    Nell’assoluto silenzio, nel nostro io più intimo nessuno può scoprirci ed è bellissimo vedere come non esistono limiti di età , non esistono scrupoli nella fantasia e per la protagonista in questo momento esistono lui e il bisogno che ha di lui .
    E’ bellissima l’immagine di lei che l’osserva sul pavimento mentre dorme. In quella scena, per me almeno, c’è tutta la sua debolezza che prende vita… è come se volesse essere scoperta. A volte, quando siamo presi da una passione vediamo in un gesto, in uno sguardo dell’altro che ci fa appassionare sempre, qualcosa che ci riguardi (e lei nota in questo racconto che il ragazzo la guarda in un determinato modo) ma non sempre è così, Ma quando la notte copre tutto col suo manto scuro, ogni dubbio, ogni pensiero possono avere delle risposte che il giorno non avrebbe mai il coraggio di dare….
    Comunque attendo lo svolgere degli eventi ma una cosa mi viene naturale dirtela… Ho come il sospetto che questa protagonista si stia “scoprendo” non solo donna, ma femmina per la prima volta… Quando si è giovani la passione che si prova non ha confronto con l’intensità che la si vive in età più adulta. 🙂 Sei Brava Dora, l’ho sempre pensato. buona giornata ❤

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      • E’ in gamba perfino la tua amica pittrice, lo stavo osservando con attenzione il suo dipinto… il nucleo mi rammenta un embrione in crescita… assurdo o forse no? Scusami Dora ma la mia fantasia spesso non ha limiti. siete un connubio perfetto in questa storia che prenderà corpo…. abbracci e grazie ! ❤

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      • empatia… è bello questo. legami rari e indissolubili che hanno origine da un’altra vita passata. … Ho un’amicizia così anche io.. l’unica ragione che mi sono data è che siamo state unite in altri luoghi e in altri tempi… tanto diverse quanto simili al tempo stesso mi attivo per l’inizio giornata! a presto!

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  16. bellissima pagina : i rapporti umani sono complicati ma al contempo affascinanti, soprattutto quelli tra uomo e donna. Considero la passione il vero motore di ogni attività umana, senza la quale nessun legame può resistere. Complimenti e piacere di conoscerti!

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