Riflessi

“Still life: riflessi di rosa”volodirondine

Dormi amore mio, dormi, non mi guardare. Resta lì, distante da me, non aprire gli occhi, in questo momento non ho voglia di te! Ho voglia di me, di ritrovarmi ogni tanto, di vedere com’è veramente il mio volto, il mio corpo. Ho voglia di amarmi ed essere bella, come dici che sono. Ho voglia di crederti, ma non ci riesco, perché esistere per me non ha senso. Sento il mio respiro e il sole che mi brucia la pelle, le tue mani che mi fanno impazzire e nella testa la mia voce che urla. Ma è come se assistessi a uno spettacolo di cui non sono protagonista, un gioco forzato a cui devo partecipare.

Dormi amore, non ti svegliare, lasciami piangere da sola, perché non riesco a dirtelo, non posso farlo. Non posso rivelarti quella che sono. È una verità che tengo nascosta, che ogni tanto mi viene a bussare, convulsa e potente, e pretende l’onere del mio risveglio. Ho paura amore mio, ho paura di accettarlo di nuovo, ho paura che sia più vero che mai.

Dormi amore, non muoverti, richiudi gli occhi, non voltarti verso di me mentre mi cerco in questo specchio. Perché, sai, io non riesco a trovarmi, nonostante la mia ostinazione, non mi vedo riflessa, non c’è nulla di me in esso, se non l’ombra di ciò che mi resta. Una sensazione e null’altro che non riesce a rivelarmi a me stessa. Ritrovo solo il ricordo di quel che non vorrei, di un’anima persa tanti anni fa, nelle sue mani. Un ricordo pungente che non mi abbandona, una tortura di cui son prigioniera.

Amore mio, svegliati e vieni da me, vieni a guardare ciò che vedo nello specchio, vieni a scoprire ciò che sento e che non vorrei, e dimmi cos’è che voglio perché io non lo so. Aiutami ad amarti più del ricordo, portami via da quest’ombra che mi è vicino e si alimenta delle mie emozioni. Amami così tanto da farmi dimenticare il suo volto mentre facciamo l’amore.

Ringrazio il blogger  volodirondine, per le sue fantastiche foto. Senza la sua Rosa non avrei trovato l’ispirazione per questo post. Grazie!

198 pensieri su “Riflessi

  1. “…amarti più del ricordo…”
    questo è un coltello in pieno petto…
    sono senza parole, perché non so proprio spiegare cosa provo e sento di fronte ad un argomento così…
    il pensiero di una ferita così profonda e radicata da restare, nonostante tutto, più forte delle gioie del presente…. un dolore incancellabile… è una condanna.. è una subdola e schifosa condanna…
    un abbraccio

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      • e ci riesci benissimo. per altro argomento delicatissimo, non so se è già saltato fuori ma il padre di mia figlia ha “lavorato” per anni con i minori, quindi per interposta persona l’argomento mi è entrato sottopelle varie volte.

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      • L’abuso è presente nella società più di quanto non si creda. E ciò di cui leggiamo sui giornali, i fatti eclatanti, sono di minima entità. Il problema maggiore (non posso dare percentuali, ma non esagero se azzardo un bel 90 per cento) sono gli abusi che avvengono in famiglia… Abusi magari non dichiarati, né vissuti in quanto tali, ma che incidono pesantemente sulla vittima e la società. Non sto parlando di mostri o malati o drogati, perché quelle sono eccezioni. Sto parlando invece di infelicità, mancanza di amore per se stessi e modifica di idee e pensieri in merito al vivere comune…

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      • A volte, mi raccontava Fra che sono le stesse vittime che negano…ma qui ci addentriamo in un argomento talmente delicato e profondo….comunque si l’abuso, non solo fisico, è molto presente anche in realtà del tutto insospettabili.

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      • la “società” non è in grado a volte o non ha voglia di gestire questo fenomeno. però la società è fatta anche da persone che hanno voglia, tempo e capacità per affrontare tutto ciò e dar voce a chi qualcuno ha tappato la bocca ( e il cuore) per tanto tempo. Almeno io voglio pensarla così e ho visto Fra in passato quanta passione metteva con questi individui. Poi è passato ad altri disagi ( tossicodipendenza) ma credimi quegli anni li ha ancora tutti dentro.

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  2. Ho i brividi e credo che tu sia riuscita a trasmettere una delle tante emozioni che possono affliggere chi ha subito…
    Brava Dora.
    Ho letto anch’io il post di indianalakota e l’ho trovato incredibile e mostruoso come il suo azzeccatissimo titolo.
    Mi chiedo: ci sarà mai giustizia?

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    • La giustizia non ci sarà fino a quando chi è abusato non si riconoscerà tale. Il senso di colpa purtroppo influisce pesantemente. Questo perché l’abuso è considerato un danno minore… ed il messaggio passa all’abusato, che non sa dirsi il contrario…

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      • 😔 hai decisamente ragione da vittime passano per coloro che hanno instigato e negli anni si convincono di avere una parte di colpa … Ho realtà vicino a me, quindi so di cosa parlo… Non è facile e fino che ci saranno certe mentalità, sarà un lottare contro i milioni a vento…
        😔 che tristezza …

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      • Sì hai ragione, la speranza non deve mancare, ma quando sentì certe cose … 😡 mi sembra che l’umanità faccia un passo avanti e tre indietro…
        Però lottare è l’unica strada… Non arrendersi è un dovere verso noi stessi e verso tutti gli innocenti 😐

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  3. sei stata delicata nel modo di parlarne…
    non lo so , ma anche io credo che queste sono cose che ti segnano e ti rimangono nell’anima. un posticino in cui nessuno può entrare, anche dopo esserci entrato o averci provato…

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  4. Sono io che ringrazio te! Ribadisco l’importanza di parlarne sempre e ovunque perchè il silenzio crea indifferenza e non rende bene l’idea della gravità del problema. Vite innocenti distrutte per sempre, vittime che provano ingiusta vergogna per quello che hanno subìto, carnefici che girano impuniti, loro senza vergognarsi, pronti a ricompiere le proprie depravate violenze su altre innocenti vittime.
    Questo cerchio schifoso va spezzato per sempre. E l’unico modo di farlo è parlarne, far parlare chi lo ha subito, dar loro il coraggio e i mezzi per farlo, far capire che non sono loro a dover vergognarsi. Sbattere in faccia alla gente che fa finta di non sapere o vedere la dura realtà è l’unico modo per mettere fine, con pene esemplari, alla depravazione di certi mostri.
    Credo che troverai interessante anche il mio post di oggi sulle spose bambine: altra violenza dei pedofili troppo spesso ignorata

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  5. Dora.. Questo articolo è qualcosa che non si può definire con un commento, perché ogni parola sarebbe banale rispetto all’intensità di questo pensiero! Sei capace di trasmettere emozioni solo leggendo ciò che scrivi e lasci riflettere il lettore circa un argomento molto attuale di cui poco si parla.. Hai esternato le tue emozioni in un modo perfetto.. Solo chi sa agire riesce ad usare parole di questo calibro e solo chi ha una grande forza interiore sa esprimersi in questo modo! E ciò fa di te una donna unica e speciale!
    Ti ringrazio per aver usato una mia foto.. Ciò mi riempe di gioia e mi fa sentire vicino a te!
    Complimenti davvero, per l’articolo ma soprattutto per la donna che sei!
    Grazie 🙂

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  6. Lascia alquanto travagliati, il ricordo mai rimosso e quantomeno compreso. Comprendere vuol dire fare proprio l’evento funesto, trovare la giusta collocazione al trauma subito nella galleria della memoria. Da bimbi certi traumi sono perniciosi; non a caso molte persone che hanno subito abusi, in tenera età, poi tendono a riprodurli più avanti nel tempo. E’come una coazione a ripetere, un riaffermarsi dell’orrore e dell’ingiustizia. Cosa di cui la Storia è piena: le vittime dell’oggi diventeranno gli aguzzini del futuro. Se solo si pensasse a questo, credo che ci si asterrebbe da simili obbrobri. Ma occorre discernimento, cosa ben lontana dal pensiero e dalla sessualità malata di chi trova soddisfacimento in certe pratiche sessuali…
    Racconto dai toni molto delicati, come del resto è molto delicata e mirabile la tua sensibilità…
    Un bacio dalle nubi orlate dal raso vespertino………

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    • Fai bene a dire ciò Silviatico, perché mi dai modo di smentire ciò che si crede da tempo. Solo una minima parte di chi viene abusato abusa a sua volta, e la maggior parte di chi abusa non ha subito nessun abuso. Il rischio maggiore per la società non è la creazione di mostri, ma di persone deboli che tendono ad affidarsi al giudizio altrui lasciando ad altri la gestione della propria vita. Perché l’abuso non incide solo sulla sessualità, ma tende a domare l’individuo e a sottometterlo intellettivamente.

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      • Non ho sottomano statistiche per confutare quanto tu sostieni, mia cara amica. Quindi le prendo per buone. Anche se ci vorrebbero delle cifre, per stabilire scientificamente la bontà delle tue affermazioni. Per quanto riguarda il resto, sono pienamente d’accordo con te: le devastazioni che si subiscono da piccoli, a causa di questabusi, sono davvero micidiali: il proprio sviluppo viene danneggiato e distorto, poichè nella sessualità c’è molto del nostro futuro. Una malintesa e patologica sessualità fa sì che l’individuo manifesti caratteristiche disturbate e sofferenti. Per fortuna esiste nell’individuo l’impulso a smussare e a razionalizzare che, se favorito, permette di riappacificarsi, superare e continuare la propria vita senza eccessivi traumi, anche se non sempre, purtroppo…

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      • Anche per avallare la tua tesi non ci sono dati validi, ma ipotesi, fatte secondo un’idea ed una convinzione che tende più che altro a giustificare l’atto. Tutto questo perché l’intelletto non può credere e quindi accettare che l’abusare nasca per iniziativa personale e non indotto da qualcuno. E sì, la distorsione della realtà può essere devastante, ma è pur vero che se si ha la volontà e la forza di capire ci si può riscattare. Ed io ne sono la prova…

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      • Senti mia dolce e cara amica, ho un grandissimo rispetto e stima per te. Comprendo i tuoi sentimenti feriti. Ma io non sono tra quelli che tendono a giustificare simili crimini, solo perchè non invoco castrazioni o roghi: in fondo costoro sono esseri umani anche loro. La pedofilia è, da sempre diffusissima in tutte le società umane, soprattutto tribali. Ci sarà pure un motivo. E’questo che mi interessa indagare. Altrimenti non potremo fare altro che costernarci di fronte all’ennesimo episodio, o subire quando salterà fuori che ci ritroviamo intaccati. Ho letto anche diversi commenti di persone che temevano che i propri figli fossero rimasti vittime di abusi. Comprendo anche questa paura. Io, per quanto mi riguarda cerco di comprendere: quati individui sono esseri umani, come si diceva. Dunque, come tutti gli assassini, ladri, mestatori, e quant’altro, avranno pure dei meccanismi logici che li portano a commettere certi atti. Non cercare di comprendere, come già dicevo, non ci permette di risolvere il problema. E come quando si cercano le cause di una epidemia, lo si fa perchè solo così si può evitare che continui a ripetersi. Ed è lo stesso approccio che, secondo il mio modestissimo parere, bisognerebbe adottare. Questo non vuol dire assolvere. Vuol dire punire con durezza, ma ascoltando anche cosa hanno da dire i colpevoli al riguardo. Per il resto ho sempre sostenuto che l’uomo è il male, che la natura stessa è il male, che l’universo è il male. Ma ciò non ci deve impedire di cercare di scoprire gli equilibri segreti che lo governano, in modo da poterlo isolare e combattere più efficacemente…….
        Ribacio…….

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      • Silviatico tu hai esposto un pensiero che è anche il mio. Ho sempre cercato l’origine del problema, come l’agente eziologico di una malattia, perché se non lo si fa, il male non può essere combattuto. E questo lo puoi dedurre da tutti i miei scritti dove non compare invito alla rabbia e al rancore, ma alla comprensione dei fatti. Per quanto riguarda l’idea di ritenere l’abusante come chi a sua volta è stato abusato una giustificazione, sono convinta e sicura quando affermo che tale convinzione serve per darsi una risposta accettabile. Ma questo pensare lo addebito alla società comune e non a te personalmente, quindi non prenderla come un’accusa, ma come un confronto di informazioni che l’uno porta all’altra.
        Ciò che sostengo da sempre anche io è che l’abuso non è un male della società attuale, ma è sempre esistito, fin dalla notte dei tempi, ma aggiungo che è proprio per questo che viene tollerato e sminuito, proprio perché presente da sempre. Poiché tu citavi le società tribali io aggiungo che non facendo più parte di tali società non possiamo più stare a guardare, ma operare per cambiare le cose.
        Non è la consapevolezza della negatività dell’uomo e di tutto il resto, o la bellezza dell’equilibrio segreto dell’universo a fare dell’uomo un uomo vero, ma il buon senso, la logica e la difesa della specie invece della tendenza a distruggerla… cosa che l’uomo ancora non ha imparato a fare

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      • Su queste basi non posso che sottoscrivere anche le virgole del tuo discorso: se l’abuso sui minori non è un male dell’oggi, bensì una piaga ancestrale ed arcaica che affligge l’umanità dai suoi albori, bisogna allora cercare di comprenderne i contorni e la sostanza, per cercare di fare quel passo avanti che ci permetta di superarlo, restituendoci quel patrimonio di progresso che è costituito dal rispetto dell’autonomia e integrità fisica, sessuale e morale dei minori.
        Personalmente ritengo che le motivazioni sono molteplici, ma che bisogna stare assolutamente attenti a non farle risuonare giustificatorie. Perchè lo scopo principale deve essere propedeutico per un’educazione che faccia si che si possano superare queste “tare” che insistono nelle vite di molti. Certo che non tutti gli abusati si trasformeranno a loro volta in aguzzini. Altrimenti ci saremmo estinti da un pezzo. Casomai questa è una delle tante ragioni. Altre potrebbero risalire a quel senso profondo di violenza che è insito un po’ in tutte le società Una violenza rivolta soprattutto verso i più deboli: siano essi disabili, donne, bambini, vecchi… E’ un istinto di violenza che trova la sua prima camera d’espressione all’interno delle famiglie. Attraverso la violenza dell’uomo contro la donna, in forma minore anche da parte della donna verso l’uomo, come anche quella di entrambi i genitori verso i bimbi. E poi c’è quella vi0lenza che passa attraverso i rapporti tra fratelli e sorelle, tra cugini e parenti di ogni grado per risolversi sempre in atti di violenza, di stupro, per sfociare nell’incesto e nella pedofilia dei componenti dei gruppi familiari. Come anche tu sarai d’accordo, non basta, come letto in un post, inveire in modo viscerale contro l’infamità di qualcuno che viene scoperto o che si lascia scoprire. Necessita una presa di coscienza che bisogna cercare di risolvere la questione a partire da un diverso approccio all’interno delle famiglie, magari anche con consultori ed altro, per cercare di prevenire e formare una società meno violenta e che rispetti i diritti proprio dei più deboli. Sì, perchè per quanto mi riguarda, il nodo è proprio questo: far sì che la società sia meno violenta e porti i suoi componenti a dismettere quelle pulsioni ancestrali che persistono nel profondo di ognuno di noi. Penso, alle volte, che forse bisognerebbe convincere le persone sull’assurdità di certe convinzioni. Come m’è capitato un giorno di leggere: in Sud Africa, esiste la credenza che il sangue delle vergini possa guarire dalle più terribili malattie, come anche quella dell’aids. Quindi c’era in atto una sorta di mercato in cui i genitori vendevano le proprie bambine come mogli, per permettere agli uomini, malati di aids, di potere stuprarle e così ricavarne la guarigione, grazie al sangue versato dalle disgraziate all’atto della deflorazione… Alle volte mi viene da pensare che ci sia in atto come una guerra da parte degli adulti verso i propri bambini…
        Un abbraccio più che mai….

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      • E’ così! Ogni tua parola è incisiva e volta alla ragione, come io chiedo a chi legge questo post. E la rabbia, come ho sempre cercato di trasmettere serve solo ad annebbiare il cervello e non consiglia soluzioni ottimali. Non sono d’accordo con chi grida “Al mostro!”, perché non ricerca le origini del male e le soluzioni necessarie, ma affronta solo degli episodi con vita propria… Il male non riguarda uno, ma tanti. Non c’è solo un mostro, ma innumerevoli, e le responsabilità ricadono su tutti noi.

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      • William Hazlitt (1778 – 1830) è stato scrittore, saggista e critico letterario britannico.

        -Antipatie violente sono sempre sospette, e tradiscono una affinità segreta- (da Sketches and Essays, On Vulgarity and Affectation).
        Permettimi di citarti questa frase riportata dalla carissima amica viki baum su un suo post. Questa frase esprime tutto il senso del nostro scrivere di mostri……..Un bacio d’immenso…

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  7. Hai trattato un argomento terribile, con delicatezza e rigore chapeau! Abbiamo letto, ascoltato e sentito profondamente. Aggiungere altro sarebbe superfluo. Ma stare sempre in guardia e parlarne è fondamentale, necessario.
    Buon weekend Dora.
    Eli.

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  8. Leggere questo pezzo da una parte fa male al cuore, fa percepire la devastazione di quello che può provare chi ha subito un abuso. Però rileggere questo pezzo fa capire quanto sia importante parlarne, ascoltare, raccontare queste storie. Ti ho letta e riletta, e oltre al trambusto di emozioni, che come sempre sai suscitare, ho pensato a quanto sia importante comunicarle. Così. Senza rabbia, senza timore, senza giudizio, senza rivendicazioni e sete di vendetta, ma con la consapevolezza di chi non può e non vuole dimenticare, ma agire per stare meglio.
    Cara amica, tu entri dentro con le tue storie e con il tuo vissuto…

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      • Ed è veramente l’unico modo per far capire e per avvicinare…spesso non vogliamo soffermarci sulle cose che ci fanno soffrire o riflettere sulle riflessioni altrui, ma è doveroso
        E’ un tema di coscienza collettiva! e io appoggio e sposo in pieno il tuo intento!

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      • Qualsiasi cosa, qualsiasi problema (grande o piccolo che sia) se non vissuto in prima persona non potrà mai essere compreso in pieno, non per cattiveria, ma perché è normale che così sia. L’unico modo che si ha per far capire lo stato d’animo e le sensazioni provate è cercare di far vivere le stesse emozioni… E delle emozioni riguardando l’abuso si parla ben poco. I dati fanno il loro corso, vengono e vanno, a volte senza lasciare traccia del loro passaggio, le emozioni invece restano, vengono ricordate e fanno pensare…

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  9. Hai affrontato questo argomento in modo cosi delicato. È stato molto intelligente ricordare che i bambini molestati diventano adulti con un pesante fardello. È come se il male subito si ripetesse all’infinito.

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  10. “Amami così tanto da farmi dimenticare il suo volto mentre facciamo l’amore.”
    La prima a ri_trovare l’amore per se stessa deve essere questa donna a cui è stata fatta violenza da bambina.
    Può essere solo aiutata anche da chi la ama profondamente.
    Ecco il danno tragico che la violenza su un bambino procura e non solo.
    C’è molto da dire, moltissimo.

    Oh, la profonda delicatezza del tuo scritto che è incisivo incisivo!
    Bello, sì.
    Grazie.
    Un sorriso per te
    gb

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    • Ti sono grata per il sorriso e lo accolgo volentieri 🙂 La solitudine, il senso di inadeguatezza che c’è nel cuore di una persona che ha subito abuso, va al di là della rabbia che si può provare. E non c’è altro modo per comprenderlo che portare il lettore a provare lo stesso stato d’animo. Uno stato d’animo impregnato di tristezza e di bisogno di amore… Quindi non illudiamoci che il solo lavoro su se stessi possa servire, perché se non si è amati di un amore vero, non si avrà mai la forza di conviverci. E dico conviverci, perché uscirne del tutto è impossibile

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      • Concordiamo.
        Ci vogliono un intenso lavoro su se stessi “guidato” da una persone valida e un amore vero che possa aiutare a ri_amarsi.
        Si può arrivare a convivere con ciò che è accaduto. Questo è già un uscire, non totale, ma positivo.
        L’abuso procura danni permanenti.
        Ho scritto qualcosa anche da indianalakota.
        E lo so bene che tutto va la di là della rabbia che esiste in queste persone… va molto oltre oltre.
        Il discorso è lunghissimo e può essere affrontato da varie angolature.

        Buona domenica!
        Un sorriso ancora a te
        gb

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      • Sì il discorso è lungo, ma cerchiamo comunque di dare un inizio… L’abuso è sottovalutato dai più, perché lo si ritiene innocuo, perché visto come un semplice rapporto sessuale. Ma non è così, è una manipolazione mentale e fisica che rende prigionieri

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      • Non hai nulla da rimproverare. Questo è un luogo dove il pensiero deve essere di casa. L’intento è quello di dire ciò che si prova senza timore di non essere ascoltato o addirittura giudicato troppo presente 🙂 Lascia libero il tuo pensiero

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      • L’abuso non è un semplice rapporto sessuale, è una violenza tragica.
        Se sapessi che cosa ho sentito io in processi a porte chiuse.
        L’abuso taglia in mille pezzetti chi lo subisce e… bisogna rimettere insieme tutto.
        Oh, c’è tantissimo da dire e bisogna anche essere preparati per farlo in un modo che possa servire a far conoscere bene tutti i danni che l’abuso fa.
        A presto!
        gb:)

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      • Per parlare dei danni è necessario far capire cosa prova la vittima durante l’abuso. Ho scritto un libro che parla di questo e spero che venga preso in considerazione da un editore, perché nel momento in cui la gente comune avrà compreso lo stato d’animo della vittima sarà anche pronto a ricevere le altre informazioni. In caso contrario resteranno solo le solite violenze che “purtroppo” accadono. Ed è importante spiegare cosa prova la vittima, perché a volte ci sono aguzzini che non si rendono neppure conto del danno che arrecano

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      • Spero anche io che il tuo libro sia preso inconsiderazione da un editore.
        *Come posso leggere ciò che hai scritto?*
        E’ importante spiegare ciò che accade nella vittima in modo totalmente consapevole.

        gb

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  11. Non è facile commentare un pezzo come questo, sapendo quali risvolti ci sono dietro alle parole, quali dolori e sofferenze, quali ricordi orribili. Credo tu sia riuscita a dare voce al tormento di chi purtroppo ha subito abusi in età infantile, abusi che l’hanno segnato per sempre e che difficilmente possono essere dimenticati o messi in un angolo della mente!! Complimenti!!
    Ciao, Patrizia

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  12. Meraviglioso…… hai ragione… ho letto il suo articolo anche io… e non mi spiego e mai mi spiegherò come alcune cose possano succedere…. perchè iil gesto dell’ammazzare una persona… può essere un frangente in cui il cervello viene sopraffatto… ma l’abusare di un bambino….. non è una cosa che capita… dopo diventa ricercata…. e sono inorridita anche dal pensiero che un giorno mio figlio possa frequentare un catechismo e trovarsi elementi del genere…… lasciamo perdere la scuola… che l’anno scorso ero in crisi perchè doveva iniziare la materna e temevo potessero capitarmi delle matte o psicopatiche o che menano i bambini….. fortuna che mio figlio parlava già troppo bene e quindi mi raccontava tutto.
    per il resto.. bah…. non c’è soluzione a mio avviso….

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  13. Wow!! Non avevo capito che parlava dell’abuso. Sono rimasto veramente spiazzato e colpito profondamente dalle tue parole quando l’ho capito. Veramente forti e profonde…e che fanno veramente male una volta contestualizzate…

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  14. Concordo con chi dice che hai saputo trattare un argomento così doloroso con grande delicatezza. Un po’ mi tocca da vicino e anzi, credo che posterò un paio di racconti che ho scritto sul tema, potrei dire che mi hai “ispirato” a farlo, anche se parliamo di abusi diversi, però a volte il confine è molto sottile.
    E’ vero quello che dici, non se ne esce mai del tutto e forse non sarebbe neanche giusto farlo, il ricordo in qualche modo ti “appartiene” e la cosa migliore che si può fare per sé stessi è accettarlo e non lasciare che ci impedisca di essere felici. Non è facile ma in questo senso la mmia esperienza è simile alla tua: so che si può.
    Un abbraccio

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  15. Arrivo tardi e mi spiace e nello stesso tempo mi rallegro (sbagliato il termine) nel vedere tanta partecipazione a un problema anzi a un dramma del quale si parla sempre troppo poco non tanto quando coinvolge i bambini quanto piuttosto quando distrugge la vita nel profondo di persone adulte.
    Collaboro da alcuni anni con Telefono Rosa quello che sento e la sofferenza che trasmettono in questo caso giovani donne abusate sin dalla tenera età è qualcosa che sbugiarda chi non vuole credere o chi pensa che sia una cosa che si supera con il tempo. Molte di queste donne non hanno più la forza fisica né psicologica di reagire sono distrutte dal di dentro e li ‘hai descritti molto bene tu questi stati d’animo.
    sei stata bravissima bisogna continuare a parlarne e bisogna continuare a puntare il dito contro questi animali: esistono anche casi di donne che commettono abusi.
    Sheraconunabbraccio

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    • Ciao Sherazade, Hai fatto bene a toccare un punto dolente e di cui non si parla molto, anzi per niente, delle donne che commettono abusi. Il loro è soprattutto un agire a livello psicologico. Spesso infatti, approfittando del potere del proprio ruolo, “influenzano” il sano sviluppo dei figli. E io mi chiedo, quando si parla di abusi sulle donne, quante mamme, da dietro le quinte, hanno indirizzato i figli verso un comportamento del genere. Non mi permetterei mai di generalizzare, ma indagherei più a fondo…

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