Farfallina

Erano lì, fermi, mi guardavano. Nessun dubbio aveva modo di esistere, mi stavano aspettando. Il cuore mi diceva di correre, di piangere, di abbracciarmi a loro, invece rallentai il passo e con le mani in tasca trattenni il tempo, prolungando quel momento d’attesa. Avanzai con un sorriso d’intesa, le spalle alzate quasi ad appoggiar la guancia. “Sono io, mi riconoscete?”, chiesi con lo sguardo e il corpo tutto. “Per favore, prendetemi fra le braccia e non lasciatemi andare, mai più. Il cuore sta per esplodere, perché io sto nascendo di nuovo…”

Da sempre erano stati nei miei ricordi, figure senza volto, senza nome, ma presenti e rassicuranti. Da sempre li avevo tenuti con me, nel mio cuore, stretti, prigionieri del mio amore. Non li avrei persi mai, lo avevo giurato a me stessa e anche a loro lo avevo giurato, nei miei rimpianti.
Erano stati per me il primo grande amore, di quelli che non puoi lasciarti alle spalle, di quelli che ti rimarranno sempre dentro, perché più forti di ciò che vorresti, più veri della vita stessa.

Ed ora li avevo ritrovati, dopo il muto passare degli anni, dopo i pianti e le risate non condivise e il trascorrere dei giorni vuoti del loro amore. Li avevo ritrovati e li riconoscevo, petali dello stesso fiore, attori dello stesso sogno, spettatori del mio inizio, compagni del mio futuro.

Li raggiunsi sorridendo, con la tenerezza di una madre, con la complicità di un’amante, con la fiducia di una sorella. Li guardai negli occhi e scaricai nei loro cuori tutto ciò che era nel mio. Di parole non c’era bisogno, quelle avrebbero fatto parte del poi e del sempre che erano da venire.

Novembre 1987, dopo venti anni ritrovai i miei fratelli. A loro dedico questo post e la canzone Farfallina di Luca Carboni, che casualmente ha accompagnato, e quasi interpretato, le emozioni di quei giorni…

73 pensieri su “Farfallina

  1. Delicata, coinvolgente, oserei dire rasserenante… hai saputo usare le parole più giuste per esprimere le tue emozioni durante questo evento, trasmettendole a chi legge 🙂

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  2. Cara Dora, tu sai essere davvero intensa e delicata! Bellissimo questo racconto, sentire vive le tue emozioni, le sensazioni di quell’incontro. Ricordo ancora quando sono finita nel tuo blog e ho letto un po’ della tua storia…mi hai toccato il cuore allora. E stasera, e quando leggo le tue storie o semplicemente i tuoi commenti…

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  3. … Che dirti?… Sai emozionare con parole che sembrano sgorgare direttamente dal cuore. Posso solo farti i complimenti per come sai coniugare il passato con il presente, rendendolo materia di condivisione e bellezza…….
    Un saluto ed un fiore….

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  4. Eh si, le storie vissute sono le più belle e sono quelle che in scrittura “vengono meglio” perchè le parole ci sono già, precise, nell’anima. A volte mi chiedo se è giusto “elargire “, rendere pubblici, i propri diari, se non si concede troppo di sé stessi…

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  5. Ed è stato più facile costruire un rapporto con loro piuttosto che con tua madre? Dopotutto tu e loro siete tutti vittime della stessa situazione…

    Scrivi di sentimenti come pochi, e nonostante tutto quello che hai passato ci trovo più dolce malinconia che dolore, forse è solo un’impressione o forse è il tempo passato a cambiare ciò che si sente…

    Se ho capito bene sei del ’64 o qualcosa del genere, sai che leggendoti in giro ti avrei fatta molto più giovane? 😉

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  6. Immagini e sensazioni del profondo, espresse in questo brano, con toni originali e molta spontaneità..
    Buon mercoledì e un saluto,silvia

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  7. e dopo le scemaggini che stiam scrivendo sui commenti leggo questo tuo ricordo ed emozione! come al solito ce ne regali! i vostri occhi hanno saputo dire di più di ciò che avreste potuto con le parole…

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