Mangia che ti fa bene!

“Per pranzo andremo in un ristorante che serve solo pesce”, mi informò mia madre. “Mi piacerebbe che tu assaggiassi i frutti di mare!”.
“Ma mi fanno schifo!”. Già solo l’idea mi faceva rabbrividire.
“Come puoi dirlo se non li hai mai assaggiati?”
“Sono brutti. Non voglio mangiarli!”
“Non fare storie! Li assaggerai! Vedrai come sono buoni!”, rispose lei, categorica.
Sapevo di non poter sfuggire. Quando decideva che era giunta l’ora di mangiare qualcosa di diverso non accettava rifiuti, senza contare la sua ostinazione a farmi finire tutto ciò che mi metteva nel piatto. Avevo cercato di spiegarle che le porzioni che mi dava erano troppo abbondanti, ma si rifiutava di ascoltarmi, sostenendo che facevo solo capricci.
“Va bene!”, cedetti con sua soddisfazione. “Mangerò i frutti di mare se prima andiamo a fare un giro sul battello che porta i turisti lungo la costa”.
“No! Sai che non mi piace l’acqua! Il mare mi fa paura!”, ribatté lei.
“Perché io devo fare per forza quello che mi chiedi, mentre tu non sei disposta a fare una cosa per me?”
“Va bene!”, disse dopo averci pensato un po’. “Facciamo un giro in barca se mi prometti che a pranzo mi farai contenta.” L’idea di farmi mangiare un piatto nuovo era più forte della paura del mare.
“Promesso!”
“Bene! Ora andiamo a fare colazione!”
Quel giorno non volevo ricordarlo come quello in cui ero stata costretta a mangiare i frutti di mare, ma come il mio primo giorno in barca. Mamma mi ci avrebbe accompagnata nonostante avesse paura, e io l’avrei accontentata, glielo dovevo.
Salimmo sul battello mano nella mano. La sua stringeva la mia, quasi avesse paura di vedermi scivolare in acqua.
Mi piaceva il dondolare della barca e il mare che mi salutava con l’onda che quasi potevo toccare. Mi piaceva guardare la costa che si allontanava e i gabbiani che ne segnavano i confini. Mi piaceva tutto… finché lo stomaco non cominciò a contorcersi. La mia pelle divenne fredda e cominciai a sudare, mentre nella testa il mondo girava impazzito. Mia madre, accortasi del mio malessere, mi fece sporgere tempestivamente fuori, verso il mare, così da permettermi di liberarmi senza sporcare. Ma non aveva calcolato il vento, tanto che la colazione che lei mi aveva obbligata a mangiare era ritornata sulla barca, investendo una turista intenta a fissare l’orizzonte.
Mi dispiace per quella donna, ma almeno non ho più dovuto mangiare i frutti di mare…

24 pensieri su “Mangia che ti fa bene!

  1. Pur essendo nato sul mare, anzi “nel mare”, non avevo mai avuto voglia di mangiare i frutti di mare e mi ero sempre rifiutato categoricamente, come te. Fino al giorno del ricevimento del mio matrimonio quando mio malgrado dovetti onorare un vassoio stracolmo di cozze, ricci, datteri, noci (ovviamente di mare), anche per motivi coreografici. Mi piacquero così tanto che la sera successiva andai con mia moglie in un rinomato ristorante sul mare a degustarne un altro po’. Se non ho avuto l’epatite A, è stato un miracolo. Il matrimonio è fallito anni dopo, ma la voglia di frutti di mare è rimasta, tutta intera. Mi spiace per te e per la turista… se fosse capitato a me al matrimonio be’ sarebbe stato un segno del destino, no? Divertentissimo racconto il tuo. Bello davvero… Ciao.

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  2. Ti capisco, io mangio i frutti di mare però detesto il pesce azzurro fin dalla nascita. Già lo sputavo nel seggiolone quando ero piccolo. Ho avuto la disgrazia di assaggiarlo prima di dire che non mi piace. E nessun giro in barca mi ha mai salvato! lol Racconto fatalista e divertente, ciao!

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  3. Facciamo così…quando arrivano frutti di mare mi avvisi…io dall’età di due anni mangio cozze crude e qualunque altro tipo di frutti di mare (tutto crudo)…non potrei vivere senza…quindi li mangio io e non ti chiedo nulla in cambio… 🙂

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  4. I loved your story – I hope it never happens to me when I become a tourist – always pay attention to children when they are in a boat, try to read the signs, that’s a wise thing to do! 😀 Thanks for following my blog! I’m sorry I can’t write in Italian – a beautiful language, I love the sound of it!

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